L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su alcune parole di Abodi in merito alle regole negli stadi.
Il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha espresso il suo pensiero riguardo alla questione degli ultras e della sicurezza negli stadi, sottolineando l’importanza di mantenere lo stadio come un luogo di libertà e socialità per i tifosi, in particolare per i giovani. Parlando durante l’evento Sky Up – The Edit, Abodi ha distinto tra due categorie di tifosi: quelli che rispettano le regole, per i quali esprime gratitudine, e coloro che violano le norme, affermando che chi si comporta in modo scorretto deve essere escluso dagli stadi.
Il ministro ha dichiarato che non sono necessarie nuove regole, ma piuttosto una migliore applicazione di quelle già esistenti. Tra le soluzioni proposte, vi è un maggiore utilizzo della tecnologia, inclusa la biometria e il riconoscimento facciale, per migliorare la tracciabilità di chi entra negli impianti sportivi. Abodi ha anche sottolineato la necessità di collaborare con le società sportive, invitandole a ritirare il gradimento verso chi non rispetta le regole, e di garantire che coloro che hanno commesso reati gravi non facciano parte della comunità calcistica.
Durante l’incontro al Viminale, il Ministro ha spiegato l’intenzione di lavorare su un piano per creare stadi “intelligenti” e potenziare la sicurezza attraverso l’uso della tecnologia, insieme a leghe e federazioni. Inoltre, ha fatto riferimento alla norma 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa, sottolineando come il calcio non sia estraneo a questa normativa e come la sua implementazione possa aiutare a monitorare comportamenti scorretti sia interni che esterni alle società sportive.
Abodi ha parlato durante l’evento insieme ad Alessandro Borghese e alla campionessa di tuffi Tania Cagnotto, nell’ambito del progetto educativo “Sky Up – The Edit”, che promuove l’inclusione digitale tra i giovani studenti italiani.