Corriere dello Sport: “Abodi contro la pirateria: «Agire prima dell’estate»”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle parole di Abodi sulla pirateria.

In gergo tecnico, gli uomini del Garante delle Comunicazioni (Agcom) parlano di «siti abbattuti», ritenendoli «strumenti affaristici delle mafie». L’obiettivo è fare in modo che il processo di individuazione, tracciamento e oscuramento duri nel minor tempo possibile. Trenta minuti al masismo, come chiede la Lega Serie A che ne ha fatto un cavallo di battaglia tramite l’impegno dell’ad De Siervo. Il calcio è una delle vittime di questo sistema: degli 1,7 miliardi di euro di perdita annua per l’economia, 300 milioni vengono infatti sottratti proprio al sistema-pallone. Una cifra altissima, soprattutto considerando le difficoltà riscontrate da via Rosellini nel vendere il pacchetto dei diritti tv per i prossimi anni.

IMPEGNO. Il 29 novembre i parlamentari Mollicone (FdI) e Maccanti (Lega) hanno presentato una proposta di legge dal titolo “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica” , che lo sport (insieme ad altre industrie del settore audiovisivo, come il cinema) ritiene fondamentale per la propria sopravvivenza. Il testo è ora all’esame della commission e Cultura della Camera, dove verrà votata mercoledì, e andrà in aula il 20 marzo; in caso di rallentamenti, il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, d’intesa con i parlamentari promotori dell’iniziativa, potrebbe mettere a disposizione un DL o un “veicolo” per ospitare la norma.

Ieri il titolare del dicastero ha incontrato il presidente di FAPAV (Federazione per la Tutela delle Industrie die Contenuti Audiovisivi e Multimediali) Bagnoli Rossi per discutere di come contrastare il fenomeno. «Avvertiamo l’esigenza di approvare un testo che entri in vigore prima dell’estate – ha promesso Abodi – e, comunque, prima dell’inizio del nuovo campionato. Servono procedure inequivocabili». «Vogliamo partecipare come Governo a un impegno di sistema – ha proseguito il ministro – e sarà mia responsabilità interagire con altri colleghi ministri e il Parlamento per raggiungere l’obiettivo di contrastare un fenomeno criminale che fa leva sulla passione popolare nei confronti del calcio, ma in modalità illegali sia per chi lo offre, che per chi lo utilizza».