Corriere dello Sport: “A tutto Rispoli: «Palermo da A»”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha realizzato un’intervista ad Andrea Rispoli. Il terzino rosanero si è espresso a 360° sul Palermo e sulla sua vita privata. Ecco quanto si legge:

“Andrea Rispoli, il … vice Nestorovski. Capitano e bomber, per meriti e necessità. Nove gol e undici assist dalla scorsa stagione, tre reti in B, due di fi la, quasi sempre presente in zona pericolo. Come Ilija. Nato lo stesso giorno di Shevchenko, Weah il suo mito: ecco il pallino del gol! «Ho cominciato in effetti da punta centrale. Man mano però mi spedivano sempre più indietro fi no a trovare il ruolo ideale. Mi manca solo di giocare in porta». Come ci si sente senza Nestorovski? «Nesto è speciale, in area non perdona e fa la differenza, un attaccante che cerca il gol in qualsiasi momento». Coronado è un leader? «Uno che sposta gli equilibri e ci permette un salto di qualità, Con quella fantasia che appartiene a pochi eletti. Per noi, decisivo». Anche Pochesci ammette: “Il Palermo è di altra categoria!”. «È strutturato per vincere il campionato con giocatori e mentalità da serie superiore …». Migliore difesa, dieci punti nelle ultime quattro sfi de. Così grande da dominare la stagione? «La B è faticosa, lunga, dispendiosa. Siamo una squadra completa, con tanti titolari in panchina, sempre pronti a subentrare. Continuità e pazienza le doti per restare in testa». Ricorda le parole di Tedino? “Rispoli ha passato due mesi orribili, era da un’altra parte. Capito che rimaneva, ha dato l’anima. Oggi è un valore aggiunto”. «Dopo una stagione positiva sul piano personale, la delusione della retrocessione e tanta amarezza, a 29 anni, avvertivo rabbia, desiderio di dare un senso alle ambizioni e il richiamo della A. Poi, la società ha deciso di puntare sul mio orgoglio, tralasciando le richieste. Mi sono messo in carreggiata. E questi sono i risultati. Anche Zamparini mi ha elogiato e lo ringrazio. Il contratto? Scade nel 2019, non ho fretta, prima la A». Tedino una scoperta? «Ti lascia lavorare in serenità. Ha equilibrio e sa quando deve bastonarti o coccolarti. Un infaticabile lavoratore che cura i particolari, punta sulla lealtà, sull’impegno, sulla professionalità. Con lui nessuno si sente inutile o escluso”. Quali i segreti del Palermo? “Il gruppo, la volontà, lo spirito di sacrificio, la voglia di rivalsa, la capacità di non esaltarsi una volta in vetta e di non buttarsi giù se le cose vanno male. Si vince così». Primo centro al Barbera col Palermo. Quello contro il Genoa fu autogol di Lamanna. «In effetti, ne cercavo uno tutto mio. Qui segnare è più emozionante che in trasferta. Ho debuttato in A con il Lecce proprio a Palermo, giorno indimenticabile». Mai venuto in mente di calciare un rigore? «Sul dischetto va chi se la sente». Il Palermo vola sulle fasce con Rispoli e Aleesami. «Aleesami è stato fermo parecchio, ora chi lo ferma? È l’insieme che conta. Noi sugli esterni, Struna punto di riferimento, Cionek una sicurezza, Bellusci si è inserito bene. E i tre polacchi (Dawidowicz, Murawski, Szyminski, ndr)? Che contributo! Elogi per tutti, Siamo una squadra». L’idea che il Palermo possa fallire? «Non è argomento dello spogliatoio, ci hanno rassicurati, non vediamo cose preoccupanti». La love story con la modella Nadine come ha cambiato la sua vita? «L’ha migliorata e completata. Avere una persona accanto che ti capisce e consiglia lascia un’impronta anche nel mondo lavorativo». Le hanno dedicato una simpatica pagella: Rispoli andava espulso perché non si entra il campo col motorino … «Madre natura mi ha regalato doti per fare bene, mi sento più completo, rispetto ad anni fa. Se entro spesso nelle azioni da gol è perché i compagni mi cercano e mi vedono». Appena Nestoroski torna, a chi la fascia? «A lui naturalmente. Ci mancherebbe. Io la mia ce l’ho, è quella destra nella quale pedalo avanti e indietro…»”.