Corriere dello Sport: “«A Torino senza paura. Proviamoci». Bruno Henrique fiducioso e la famiglia lo sostiene”

Non sarà quella del mulino bianco ma la famiglia dei Corsini appare come un modello rassicurante in mezzo alle sofferenze, calcistiche. Così mentre Bruno Henrique, nel Palermo, e Douglas, nel Real Rieti, non riescono a trovare la chiave di stagioni maledette, i parenti si mobilitano e spingono nella convinzione che tutto prima o poi cambierà anche di fronte alla Juventus che ai rosa non ha mai concesso un punto e un gol (neppure al Barbera) dal giorno dell’inaugurazione del nuovo stadio. All’andata la Juve sfruttò l’autogol di tacco di Goldaniga. Bruno Henrique, negli ultimi minuti cercò di dare un senso al suo complicato inserimento. Ora il centrocampo è nelle sue mani e, contro l’Atalanta, è stato con Nestoroviski un leader, l’unico in grado di accendere la manovra con dinamismo e fantasia. «I record, le serie? Destinati a cadere…», lo rassicurano da casa. È una caratteristica dei Corsini quella di non lasciarsi travolgere, maturata con sudore nelle piantagioni di caffè. Bruno Henrique non getta la spugna: «Sarà una sfida importante e affascinante. Contro un club fantastico, la Juve. Proprio per questo un risultato ci darebbe morale». «Anche contro il Napoli – conferma Douglas – si diceva la stessa cosa e il Palermo… Se vai in campo pensando che hai già perso è meglio non partire. Ma Bruno a Torino ci vuole andare perché non si arrende mai». In un “venerdì 17” che, per scaramanzia, molti vorrebbero evitare, i Corsini puntano al “miracolo”. La sorella psicologa, Dyane, lo incita: «Quando le nostre speranze fuggono e dobbiamo arrenderci, significa solo che abbiamo perso la battaglia di oggi. Non la guerra di domani». Come dire: la strada è lunga, Palermo puoi farcela. L’orgoglio di una famiglia di combattenti. «Bruno è un maestro di situazioni difficili – spiega Douglas – abituato al clima acceso di una tifoseria quella del Corinthians che non la perdona a nessuno». Per Bruno Henrique la salvezza resta un libro ancora da leggere. Dice senza paura: «Contro l’Atalanta la prestazione non è stata all’altezza. Dobbiamo lavorare sugli errori e cercare di eliminarli. Restano quattordici partite per dare tutto e migliorare la classifica. Crederci? Ci vediamo ogni giorno per coltivare la prospettiva di restare in A. Senza risparmiarci». Poi, traccia un bilacio dei suoi primi sei mesi: «In Italia, ho imparato tante cose, ora voglio approfondire le conoscenze tattiche, fare di più. Sono felice di giocare con il Palermo e triste per le troppe sconfitte. Un grazie ai tifosi che ci sostengono». affare di famiGlia. Douglas: «Ho sentito Bruno, siamo fratelli di… risultati, anche la mia squadra va male, è un momento particolare. Ci sono stagioni segnate. Lo stesso succede al Palermo. Bisogna crederci, avere la coscienza a posto. Bruno non indietreggia, le prende e le dà. Sta crescendo, è pronto per un finale di stagione da protagonista. Conosce il mio messaggio: So che non molli, grande fratellino, mettici tutta la grinta, la nottata passer໓. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.