“La squadra è penultima, ha vinto una sola partita su 12, ha già cambiato allenatore, e nonostante mostri qualche progresso, dista 4 punti dalla zona salvezza. È stata costruita male, ormai il dato è chiaro a tutti, e a parte gli sforzi di De Zerbi di darle un gioco, a gennaio occorrono rinforzi di spicco per provare a coprire i limiti emersi. L’ingresso di nuovi soci entro la fine del 2016 era visto come una speranza per poter operare sul mercato con decisione e non dovendosi accontentare di scarti o prestiti. Ma i continui rinvii della trattativa con i potenziali acquirenti allontanano questa prospettiva. Ne consegue che i soldi per intervenire sul mercato dovrebbe metterli Zamparini che però non li ha messi già in estate ribadendo di non voler più investire, come del resto mostrato dalle ultime, deficitarie campagne. Il patron si muove coi soliti criteri, nonostante i proclami su nuovi presidenti cui affidare la società o banche d’affari cui aveva affidato mandati per la vendita del club. D’altronde il Palermo è una sua azienda e non può disinteressarsene. Fino adesso, però, prima sono venute le cessioni poi il resto, dunque a gennaio, è possibile che per arrivare a rinforzi importanti, debbano partire elementi che consentano di realizzare introiti da reinvestire in acquisti. Non i big (Nestorovski tanto per fare un nome), ma piuttosto i calciatori che non hanno convinto in pieno e che hanno tuttora un mercato interessante soprattutto a livello europeo: Hiljemark è fra questi e come lui l’altro svedese Quaison, il cui contratto scade a giugno e non è stato ancora rinnovato. Del resto, una delle piste principali su cui si muoverà il Palermo a gennaio è proprio la caccia ad un centrocampista di valore che toglierebbe loro spazio.”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.