Corriere dello Sport: “A Frosinone Corini detta la regola: «Dal Palermo pretendo tutto»”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di domani tra Frosinone e Palermo.
Diciassette anni esatti di distanza dalla storica prima presenza del Palermo in Europa da qualificata (anche se nel 1968 c’erano state due partite di Mitropa Cup): quel 2-1 ai ciprioti dell’Anorthosis il 15 settembre del 2005 si ricorda oggi in modo speciale perché il primo gol rosanero fu segnato proprio da Eugenio Corini che adesso siede sulla panchina della squadra. E con lui nello staff altri due protagonisti di quel gruppo, Mario Alberto Santana e Leandro Rinaudo. Oltre a Fabio Grosso che domani sederà da avversario al timone del Frosinone. E forse non è casuale che questa memoria internazionale arrivi proprio quando la squadra sta per intraprendere un altro cammino oltre confine: da martedì il Palermo sarà per 4 giorni in ritiro nel campus di Manchester, utilizzando le strutture e i servizi solitamente a disposizione del City di Guardiola e dell’Academy degli inglesi.
E’ un altro passo concreto della sinergia con il gruppo che ha acquisito la proprietà del club e che Corini ha mostrato di gradire particolarmente: «In occasione della sosta – racconta l’allenatore – ho chiesto alla società di fare un mini ritiro per lavorare assieme e approfondire la conoscenza diretta di ciascun giocatore. Sarà l’occasione per consolidare i rapporti reciproci confrontandoci con una struttura fantastica come quella in cui opera il Manchester City». E’ probabile anche che venga organizzata un’amichevole ma non è stato ancora definito l’avversario.
Prima però c’è una partita niente affatto banale. Corini cerca di stemperare i toni a proposito del ritorno a Frosinone: «So bene come l’ambiente tenga a questo appuntamento ma credo che certe cose non vadano sovraccaricate. La gara dello Stirpe ci deve servire per chiudere al meglio questa prima fase del percorso. Col Genoa abbiamo tracciato una linea sul modo di approcciare le partite, mi aspetto dai ragazzi lo stesso atteggiamento, e poi dovremo saper aggiungere qualcosa di meglio ogni settimana. Voglio vedere capacità di reazione ad ogni tipo di situazione, niente passi indietro, anche se so che stiamo facendo un corso accelerato, visto che da poco tempo lavoriamo tutti assieme».
Io e Grosso . «Con Fabio abbiamo condiviso i tempi straordinari di quel Palermo, ricordo che lui arrivò a gennaio e al suo primo allenamento qua, si emozionò perché c’erano 6-7.000 persone per un’amichevole. E che su quella punizione che valse il primo gol rosanero in Europa eravamo io e lui sulla palla e fu lui a suggerirmi di tirare quando vide il portiere dell’Anorthosis che si stava spostando. Grosso si è meritato la carriera che ha fatto, ed oggi è un ottimo allenatore: non ci sentiamo spesso ma ritrovarlo come collega mi fa grande piacere».