L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Psg e sulle colpe ricadute su Verratti.
È un tiro al bersaglio e non poteva essere altrimenti dopo l’imbarazzante prova contro il Bayern. Tutti colpevoli, anche gli assenti. Ma chi c’era in campo, inevitabilmente, è stato criticato più degli altri. Se l’anno scorso, dopo il crollo contro il Real Madrid, Donnarumma era stato tra i più bersagliati, quest’anno è capitato invece all’altro azzurro Verratti esser preso di mira. Daniel Riolo, tra i più rumorosi giornalisti francesi, c’è andato giù pesante con l’abruzzese parlando durante il suo programma su Rmc Sport: «Lo dico da anni, è un giocatore da strada. Tornasse a Pescara a mangiare gli arrosticini e a giocare con i suoi amici. Io non lo schiererei nemmeno nella squadra di mio figlio».
L’errore sul primo gol di Choupo-Moting è stato oggettivamente evidente quanto decisivo, ma il Psg in due partite non ha fatto neanche un gol e non può essere solo colpa di Verratti. Galtier dovrebbe finire la stagione sulla panchina, ma i nomi per la successione già si fanno da tempo. Zidane, personaggio ingombrante, rischia di oscurare Luis Campos, l’uomo mercato del Psg che però ha fatto una campagna acquisti rivelatasi del tutto sbagliata, lasciando la squadra corta sia in difesa che in attacco. Il ritorno di Tuchel è un’altra suggestione, ma a luglio potrebbero liberarsi diversi allenatori top in giro per l’Europa.
UN MILIARDO PER NIENTE. Da quando è arrivata (2011/2012) ha speso più di un miliardo e mezzo di euro in operazioni di mercato, ne ha incassati poco più di 500 e ha un bilancio in negativo di più di un miliardo. Per vincere 8, probabilmente 9 Ligue 1, ma non per raggiungere quell’obiettivo che la Qatar Sports Investments si era prefissata: portare il Psg sul tetto d’Europa. Il massimo che hanno raggiunto è la finale del 2020, decisa da un gol di un ragazzo cresciuto nel club e lasciato partire a zero (Coman). La semifinale del 2021 è il secondo punto più alto, ma da due anni il Psg va fuori già agli ottavi e nell’ultima occasione, oltre a Coman, anche un altro ex panchinaro parigino come Choupo-Moting è andato in gol, ma con la maglia del Bayern.
Comprare le stelle non è servito e nemmeno portare a Parigi quello che da molti è considerato il miglior allenatore francese dopo Zidane. Il nome del prossimo tecnico, ma più in generale i programmi del club saranno decisivi anche nel convincere Messi a rinnovare e Mbappé a non dire più frasi del tipo «se avessi inseguito la Champions, sarei andato lontano da Parigi». Sul mercato, non basterà l’arrivo di Skriniar a risolvere i problemi di una squadra che ancora una volta ha deluso le aspettative. In estate la dirigenza aveva accontentato le richieste della parte più calda del tifo parigino: meno stelle, più giocatori francesi o “affamati” come Vitinha, Fabian Ruiz o Ekitike. L’impressione, dopo l’ennesimo flop, è che a Parigi non sappiano più che pesci prendere.