L’emergenza Coronavirus sta mettendo in agitazione l’Italia intera, ma c’è chi trova anche il tempo di litigare. Infatti l’edizione odierna del “Corriere della Sera ” fa il punto della situazione sul continuo litigio tra virologi.
Per esempio il virologo Alberto Zangrillo, in diretta con «L’Aria che tira», su La7, risponde a una domanda di Myrta Merlino, e la butta lì: dicendo che se ne è accorto, «il professor Galli mi accusa sempre velatamente», è quel modo di accusare subdolo, «il nemico additato senza farne il nome, tipico di un ex sessantottino» — com’è appunto Galli, passato dall’eskimo a delle terrificanti cravatte fantasia, spesso sul blu elettrico. Conclude Zangrillo: «Galli dovrebbe denunciarmi». Tutti sanno che Zangrillo è anche il medico personale di Silvio Berlusconi, l’ha curato lui pure dal Covid, e allora subito si scatena la sarabanda.
Puntuale, la sera, il professor Galli, responsabile Malattie infettive del Sacco di Milano: «Non posso denunciare Zangrillo perché il reato di negazionismo
non esiste in questo Paese».
Altro esperto che vive nel costante litigio con i colleghi è Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie infettive al San Martino di Genova. Che precisa «Io negazionista? Casomai ottimista». Anche Andrea Crisanti, è un altro virologo sotto l’occhio del ciclone, professore all’università di Padova, che si sta trasferendo allo Spallanzani, dopo i continui litigi con il governatore del Veneto, Luca Zaia.