L’edizione odierna de “Il Corriere della Sera” si sofferma sul Chelsea di Abramovich.
Perso uno Zar farne un altro non sarà facile. L’annuncio di Roman Abramovich di voler vendere il Chelsea apre un interrogativo sul futuro del club. Quando il magnate russo lo acquistò nel 2003, per 160 milioni di euro, i Blues avevano un appeal inferiore al Parma anni 90, oggi sono campioni d’Europa e in 19 anni di presidenza Abramovich ha collezionato 17 trofei. Nell’ultima stagione prima del suo arrivo, l’acquisto più oneroso del Chelsea fu lo sconosciuto portoghese Felipe Oliveira, costò meno di 1 milione di euro. L’estate scorsa Abramovich ha speso 115 milioni per Romelu Lukaku, durante il suo regno ha investito circa 2.350 milioni. Lo Zar ha cambiato il calcio, ha vinto tutto, ora se ne va e chissà cosa succederà al Chelsea, se resterà protagonista o tornerà comprimario.
La rosa vale 885 milioni e ha un monte ingaggi sopra i 200 milioni, con una parata di stelle: da Lukaku al portiere Kepa, passando per Kanté, Jorginho, Thiago Silvia, Havertz, Kovacic. A sentire la rivista Forbes, nel mondo ci sono solo 1.063 persone così ricche da potersi permettere di pagare i 3,5 miliardi di euro per acquistare il club di Abramovich. Tra questi non compare l’irlandese Conor McGregor. La star mondiale di arti marziali miste, nell’ultimo anno si è messo in tasca 162 milioni, dice di aver già presentato un’offerta di 1,5 miliardi, la metà di quanto chiesto dal magnate russo. I tabloid non l’hanno ancora derubricata a spacconata, ma sa tanto di boutade. Chi non scherza per niente è il turco Mushsin Bayrak, con un patrimonio stimato di 11 miliardi e con alle spalle il gruppo AB, attivo nel campo delle cripto valute, delle costruzioni, di turismo e energia. «Stiamo discutendo i termini dell’acquisto del Chelsea con gli avvocati di Abramovich. Presto sventoleremo bandiera turca a Londra».