L’edizione odierna del Corriere della Sera riporta l’intervista rilasciata dal Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, il Generale Figliuolo.
Queste alcune sue parole: «Ora è chiaro che bisogna mettere al sicuro le nostre radici: gli anziani; e poi i più vulnerabili. La svolta sta nel piano strategico del ministero della Salute condiviso con la struttura commissariale: abbiamo messo un punto fermo su chi deve essere vaccinato in priorità. Adesso è stato recepito dai presidenti di Regione e dai loro responsabili sul territorio per le vaccinazioni.
Capisco gli atteggiamenti di qualche Regione. Io per primo ho ricevuto molte sollecitazioni, al limite della pressione, da ordini professionali che mi dicevano “noi siamo essenziali”. Aspirazioni legittime, perché non era declinato il piano. Poi si è aggiunta la problematica di AstraZeneca che ha dato all’agenzia regolatoria motivi per porre un limite. Poi, vedendo altri Paesi che vaccinavano oltre quel limite, si è cambiato rotta. Ma alcune Regioni si sono dette: ho AstraZeneca, lo posso fare solo ad alcune tipologie, ci sono i servizi essenziali, li allargo.
C’è una tabella di priorità. Devo ringraziare il ministro Speranza che ha declinato le categorie dei fragili. Dopo queste precisazioni non ci sono più margini: se abusi ci sono, sono voluti. Che poi ci sia qualche nepotismo… io non so come uno possa dormire la notte sapendo che avrebbe potuto salvare una vita e invece ha dato il vaccino all’amico. Lo trovo inqualificabile. Le liste di riserva devono essere in analogia col piano vaccinale: con gli ottantenni, poi i settantenni… non è che fai venire tuo cugino dicendo aspetta che ti vaccino con la sesta dose che rimane».
Noi italiani siamo bravissimi singolarmente ma non pratichiamo il gioco di squadra. Perciò io voglio smorzare le polemiche, sempre. Aprile mese decisivo. Tra due settimane staremo a 300 mila dosi al giorno. Ad aprile si incrocia un consistente arrivo di vaccini con la verifica delle capacità dei vaccinatori e dei punti di vaccinazione. Se il sistema regge, e mi porta ad avere 500 mila vaccinazioni al giorno a fine mese, a fine settembre chiudo la campagna. Le scuole aperte dopo Pasqua. Vaccineremo di più. E tornare sui banchi sarà sempre più sicuro per i nostri figli e i nostri nipoti»