L’edizione bergamasca de “Il Corriere della Sera” analizza il match perso ieri dall’Atalanta contro il Palermo: “Incredibile al Comunale. Il Palermo passa all’ultimo minuto grazie a una girata di Netstorovski, correggendo in rete un calcio d’angolo che lascia impietrito tutta la retroguardia bergamasca. Un gol arrivato dopo una superiorità netta nel secondo tempo, con molte occasioni concesse negli ultimi 25 minuti. Ancora una volta Gasperini sceglie una formazione diversa da quella impiegata nell’ultimo periodo, con un 4-3-3 abbastanza atipico, confermando Berisha in porta, Konko e Dramé sulle fasce – con il secondo più offensivo – mentre Toloi e Masiello agiscono centralmente. Freuler e Kessie formano la coppia centrale, Spinazzola funge da jolly (ma spesso è largo a destra), mentre D’Alessandro e Gomez aiutano il centravanti Pinilla. Dall’altra parte il Palermo gioca con un 3-4-2-1 con Diamanti e Hiljemark dietro Nestorovski, ma con una difesa a tre che dà maggior copertura. L’Atalanta sembra partire con buona volontà, pressando alto e inducendo all’errore gli avversari, ma l’effetto dura pochissimo: Diamanti al quarto minuto scalda i guantoni di Berisha con una punizione non irresistibile. Il brivido più intenso arriva dopo il quarto d’ora grazie alla proiezione offensiva di Rispoli – servito proprio dall’ex 23 atalantino – che, a tu per tu con il portiere albanese, colpisce il palo. Sul rimbalzo Hiljemark spara a lato. Tra le due occasioni solo un pallone ben lavorato da Pinilla e servito a D’Alessandro che, da posizione centrale e dopo un paio di tocchi di troppo, impegna Posavec a terra. I ritmi non sono forsennati, entrambe le squadre hanno paura di perdere e a soffrirne è il gioco, tutt’altro che spumeggiante. Basti pensare che solo Gomez, da lontanissimo, e Pinilla – conclusione fuori di una decina di metri su cross di Dramé – provano a scaldare il Comunale, senza riuscirci. Incredibile, invece, l’errore di D’Alessandro al primo del secondo tempo: palla dentro per lo scatto dell’esterno destro che, dai nove metri, in spaccata spedisce incredibilmente alto. Errore madornale per il numero sette, sempre alla ricerca di una consacrazione che non arriva. Non dello stesso avviso Posavec che, cinque minuti più tardi, alza una conclusione di Gomez salvando lo zero a zero. Il duello si ripete al diciottesimo della ripresa, quando il Papu, di testa (non certo la specialità della casa), indirizza verso la porta: ancora una volta ad avere la meglio è il portiere rosanero. Il Palermo indietreggia il proprio raggio d’azione, anche con cambi conservativi come l’inserimento di Gazzi, un regista, per Hiljemark, un trequartista. Pare che il risultato non si debba sbloccare, al di là di un colpo di testa di Goldaniga – lasciato solo in area – a lato di poco. Emulato da Rispoli poco dopo, con il solito Spinazzola, mai in partita e forse da rivedere a questi livelli, che perde un pallone sanguinoso concedendo una ripartenza quasi letale. L’impressione è che i nerazzurri aspettino solo il fischio finale: non per esultare, ma per un brodino caldo. Che non arriva, perché Nestorovski gira in porta, gelando il pubblico. Il Palermo, pur apparso di caratura inferiore, si porta a casa i tre punti. E Gasperini trema, con un esonero sempre più vicino”.