L’edizione odierna de “Il Corriere del Veneto” si sofferma sulla missione del Venezia al Renzo Barbera.
Il velo delle ultime due settimane, in cui nulla è trapelato su formazione, infortunati, acciaccati e disponibili, si alza al momento della conferenza stampa della vigilia del tecnico Paolo Vanoli. Il Venezia parte per Palermo con qualche piccola certezza in più. Non ci sarà Cuisance, per un fastidio muscolare che ne suggerisce l’accantonamento (ma c’è chi dice che a gennaio il francese saluterà la Laguna) e non ci saranno neppure lo squalificato Haps, Connolly e Maenpaa. Vanoli tesse le lodi di Ullmann e di Zabala, ma oggi in realtà potrebbe impiegare Zampano a sinistra, con l’inserimento di Candela sulla fascia destra nel 3-5-2 che ricorda molto quello utilizzato per anni da Antonio Conte, con cui l’allenatore arancioneroverde ha collaborato in passato. «La qualità va lasciata da parte — sottolinea Vanoli — e dobbiamo iniziare a lavorare per la salvezza. Ho la fortuna di poter scegliere, Candela è un ottimo giovane, Ullmann si sta allenando bene. E faccio i complimenti a Zabala, offre sempre il 110%, con il sorriso. Devo fargli i complimenti perché questo è lo spirito giusto. Zampano? Può giocare a sinistra». La postilla finale sembra un indizio in vista dell’undici che oggi, alle 18, scenderà in campo al Barbera contro il Palermo. Per conferme, sementite o sorprese bisognerà attendere solo qualche ora e, alla fine, la notte potrebbe portare consiglio.
«Devo dire che abbiamo lavorato tanto in questa pausa — sottolinea Vanoli — e lo abbiamo fatto molto bene. Siamo una squadra a cui manca qualcosa, soprattutto a livello fisico, ma questa pausa ci ha dato il tempo necessario per lavorarci. Sapete bene la nostra situazione e dobbiamo essere bravi ad uscirne. Dipende tutto da noi, da cosa vogliamo per il nostro futuro. Questa è una squadra che ha bisogno di capire cosa sono gli spazi e deve imparare ad attaccarli. Diventa difficile per gli altri poi, soprattutto in un campionato come questo. Ma non dobbiamo fare come con la Reggina. Ci vuole tempo. Ho detto che ci sono ancora 72 punti in palio e 42 punti è la soglia salvezza. Palermo deve essere una tappa di crescere, ma ad oggi la salvezza è la nostra vittoria in campionato».
Lo ribadisce chiaramente ancora una volta, Vanoli, che l’unico obiettivo possibile oggi è la salvezza. Perché la classifica è davvero molto difficile e anche i bookmaker hanno fatto scendere vertiginosamente la quota retrocessione per il Venezia. «Il mio compito principale — dice il tecnico — deve essere quello di capire chi c’è e chi no, capire di quali giocatori mi posso fidare. Ho detto ai ragazzi che voglio vedere un altro step. Sono i giocatori che devono dimostrare cos’è il Venezia. Palermo non è un campo semplice, i punti pesano ma va detto che tutti a oggi, tranne il Perugia, sono più forti di noi. Ma le cose non cambiano dall’oggi al domani: dobbiamo guardare tutti gli aspetti, a partire da quello fisico. Ma anche quello mentale va considerato, se vogliamo salvarci. Devo valutare questo a un mese dal mercato ma a Palermo pretendo un altro step. Sono un allenatore cresciuto dalla gavetta. Ci restavo male quando le persone mi dicevano le cose in faccia, poi ho capito che era la verità. Con i miei ragazzi sono diretto, non voglio alibi». Chiaro e netto, come sempre. Inutile dire che tre punti sarebbero ossigeno puro, ma anche un pareggio sarebbe da accogliere col sorriso.