L’edizione odierna de “Il Corriere del Veneto” si sofferma sulla sconfitta del Venezia contro il Palermo.
Matteo Brunori ha aspettato il Venezia per prendersi la scena della serie B. Uno, due, tre e lagunari ko per la prima volta dall’inizio del campionato. Qualche avvisaglia c’era stata nelle ultime partite, soprattutto a Cittadella e Brescia quando il gioco brillante era stato messo nel cassetto. La conferma è arrivata ieri, seppur a tratti perché gli uomini di Paolo Vanoli non hanno demeritato anche se per metà primo tempo e dopo il vantaggio ospite della ripresa la manovra è apparsa lenta e alquanto confusionaria. Alla fine la differenza l’ha fatta la concretezza perché il Venezia le occasioni le ha avute, in particolare a inizio secondo tempo dove i rosaneri sembravano alle corde ma non è riuscito a sfruttarle. Il Palermo al contrario ha capitalizzato al massimo le occasioni create, svoltando la gara con un calcio d’angolo. Peccato perché almeno il pari era alla portata dei lagunari, poco lucidi nel momento di recuperare lo svantaggio.
Questa volta i cambi non hanno aiutato come nelle precedenti partite, e ancora una volta a buttarla dentro è stato il solito Pohjanpalo, nonostante in settimana lo stesso Vanoli abbia più volte auspicato una maggiore partecipazione anche degli altri attaccanti e centrocampisti (forse per questo aveva provato l’inendita coppia Pohjanpalo-Gytkjaer). Ma né Johnsen (volitivo più del solito), tanto meno i subentranti Pierini, Cheryshev hanno dato il loro contributo. «Ho visto un ottimo Venezia. Non ho rimpianti, ha vinto la squadra più matura, soprattutto a metà campo — dice comunque alla fine Paolo Vanoli —. Abbiamo preso il secondo gol nel nostro momento più positivo e secondo me stavamo facendo la partita migliore della stagione. Davanti dobbiamo avere più qualità e determinazione»
Il Palermo era partito forte con pressing alto a togliere ossigeno e idee al Venezia, che disorientato si è fatto sorprendere quasi subito da una imbucata di Lund, che Altare vede tardi, e ferma solo atterrandolo. L’arbitro non ha dubbi e Brunori segna il primo gol del campionato su rigore spiazzando Joronen. Baroni (e il Var) non hanno la stessa lucidità venti minuti dopo quando Di Francesco tocca la sfera in aerea di rigore, inutile le proteste degli arancioneroverdi che si sbracciano all’infinito. Il Venezia comunque fatica in inferiorità numerica a meta campo e con diversi atleti sottotono. Pohjanpalo e Gytkjaer faticano a trovarsi, Johnsen non spinge, mister Vanoli si affida a Busio e Lella che fanno crescere minuto dopo minuto i veneziani. Alla mezzora Gytkjaer manda di poco alto sopra la traversa, allo scadere Pohjanpalo su traversone di Candela spara alto a due passi dalla porta, ma non sbaglia all’ultimo secondo di recupero quando riprende una «svirgolata» di Johnsen e insacca sotto la Sud scatenando un boato che non si sentiva da tempo. Il secondo tempo riparte da com’era finito il primo con il Venezia in avanti. Prima Lella da fuori sfiora il pari, poi Pohjanpalo scambia con Gytjaer ma soffoca l’urlo del Penzo tirando fuori, e infine Busio su contropiede di Candela, per poco di tacco non devia in rete. La partita cambia invece al 16’ quando Brunori devia in rete un colpo di testa di Lucioni per l’1-2. Il Venezia fatica a riprendersi, gli ospiti si chiudono e ancora il numero 9 ospite in contropiede fa il 3-1.