L’edizione odierna de “Il Corriere del Veneto” si sofferma sulla vittoria del Venezia contro il Palermo per la semifinale di andata playoff serie B.
Un capolavoro. Tattico, di uomini, balistico. Brilla nella notte del Barbera un Venezia scintillante, che vince ancora dopo il successo del 15 marzo scorso. Vince soffrendo, ma vince da grande squadra, mettendo sul giusto binario la marcia verso la finale. Al Penzo adesso basterà anche perdere con un gol di scarto al termine dei 120 regolamentari per staccare il pass per l’ultimo atto degli spareggi promozione. Non è fatta, ma è stato fatto un grosso passo in avanti. Nessuna particolare sorpresa alla lettura delle formazioni. Bjarkason viene preferito a Zampano, mentre a centrocampo la spunta Andersen.
Davanti c’è Pierini e non Gytkjaer, perché Vanoli si ricorda che all’andata giocò con i due centravanti e perse, al ritorno schierò l’ex Cesena e vinse in scioltezza. Si gioca con grande ardore, ma anche con paura. Perché il Palermo sa di non potersi permettere passi falsi in casa considerato lo svantaggio in caso di parità fra andata e ritorno e il Venezia vuole arrivare al Penzo senza una sconfitta sulle spalle. Di occasioni vere, per tutto il primo tempo, praticamente non ce ne sono. Il Venezia non arriva mai al tiro, se non in un’occasione, mentre il Palermo si presenta spesso nei sedici metri avversari, ma poi manca sempre qualcosa per essere davvero pericolosi. Sul taccuino c’è un colpo di testa di Lucioni fuori di poco (26’), un altro tap-in tentato da Lucioni a lato, un tiro dalla distanza di Diakité alto.
Il Venezia si vede solo nel finale di tempo, quando al 42’ Candela prova il tiro parato facilmente a terra da Desplanches. In apertura di ripresa c’è la chance migliore della serata per il Palermo. Ranocchia raccoglie una corta ed errata respinta di Sverko e tira svirgolando, fallendo una grande opportunità. La partita si apre e al 5’ Pierini ha sul piede la palla dell’1-0, trovando sulla sua strada un grande salvataggio di Marconi. Poi, quasi all’improvviso, arriva il fantastico gol di Pierini, che al 18’ con il piede debole scaglia un formidabile tiro che s’insacca all’incrocio dei pali facendo saltare tutta la panchina veneziana. A quel punto Mignani prova a sganciare l’ex Di Mariano, ma poi Ranocchia spreca una punizione a dir poco invitante calciando alle stelle da ottima posizione.
Il finale è in trincea, ma nemmeno poi tanto, visto che il Venezia non rischia praticamente nulla: «Abbiamo fatto una grande partita – spiega Paolo Vanoli a fine partita – contro una grande squadra e davanti a un grande pubblico. L’abbiamo gestita bene, ma è solo una delle due partite. L’errore sarebbe quello di pensare di poter gestire questo vantaggio, al ritorno dovremo giocare come se fosse una partita secca da vincere. Adesso dobbiamo recuperare, perché è stata una partita dispendiosa. Abbiamo disputato un match importante, un segno di maturità e di forza. Abbiamo dimostrato di essere maturi e di aver imparato dagli errori. Non era facile, dopo quello che era accaduto a La Spezia».