Corriere del Veneto: “Trasferta a Palermo: «Venezia, fuori il cinismo»”

L’edizione odierna de “Il Corriere del Veneto” si sofferma sulla trasferta a Palermo del Venezia in programma domenica.

La vecchia guardia per uscire dalle secche della zona retrocessione. Il Venezia prova ad aggrapparsi a chi conosce la categoria, a chi ha in canna i colpi che possono rappresentare un’ancora di salvezza per la squadra. Per Luca Fiordilino quella di domenica sarà una partita particolare, ricca di contenuti tecnici e soprattutto emotivi davvero significativi. Palermo – Venezia è la sfida al suo passato, il modo migliore per provare a scrollarsi di dosso l’insostenibile pesantezza di un penultimo posto che preoccupa e inquieta. E che mette la squadra di Paolo Vanoli con le spalle al muro.

«Tornare al Barbera sarà un’emozione – ammette Fiordilino – sono cresciuto a Palermo e ho mosso i miei primi passi proprio con questi colori. Palermo mi ha dato tanto come squadra, sia per il settore giovanile che per la prima squadra. Per quanto riguarda i miei compagni, stiamo lavorando tanto. Con la sosta abbiamo ricaricato le pile e stiamo lavorando al massimo. Stiamo lavorando tanto a livello fisico. Poi anche sul campo stiamo cercando di lavorare sull’attacco allo spazio. Vanoli vuole che giochiamo palla a terra. Carichiamo di più anche in palestra, stiamo spingendo proprio tanto. Penso che secondo il mister dobbiamo fare ancora di più perché quello che abbiamo fatto non basta».

Fiordilino indica la via e il modo per uscire dalle difficoltà: «Sicuramente dobbiamo migliorare nel capire i momenti della partita – ammette Fiordilino – facciamo i primi tempi di qualità, correndo molto, dobbiamo capire quando tenere la palla e andare forte nei secondi tempi. Non possiamo correre e andare forte per 90’. Dobbiamo iniziare da questa partita, anche perché poi inizia a farsi dura». Sembrava difficile da credere, eppure l’unico obiettivo realisticamente percorribile per il Venezia è la salvezza: «Dobbiamo fare punti – tuona il centrocampista arancioneroverde – e pensare partita per partita. Il morale non è altissimo, è normale sia così perché siamo in basso. C’è voglia di salvarsi, dobbiamo iniziare a puntare alla salvezza, ma di sicuro il morale non è alto. C’è però la voglia di andare avanti, lavorare sui concetti del mister e iniziare a fare punti. A essere sincero nei primi tempi non abbiamo fatto male. Con la Reggina abbiamo fatto una grande partita, ma serve migliorare nella gestione dei vari momenti. Dobbiamo capire quando andare avanti e quando palleggiare- spiega ancora il giocatore – ci vuole personalità, dobbiamo avere la voglia di far male».

Al Barbera per Fiordilino sarà un tuffo al cuore: «Ci sarà una grande atmosfera – ammette – sarà bello anche per me, perché rivivrò quello che ho vissuto da bambino. E pensare che ero un raccattapalle… Non ho sentito ancora Di Mariano. Con lui abbiamo un legame particolare, anche con Accardi. Se segno non esulto. Se sono qui è soprattutto grazie al Palermo. Non è giusto. Ho passato talmente tanto tempo lì e ho fatto dieci anni da capitano delle giovanili. Non me la sento di esultare. Se sono un professionista è proprio grazie al Palermo. Oggi è una grande squadra, ha avuto qualche problema perché il salto dalla C alla B si fa sentire. Dobbiamo stare attenti e lottare su ogni palla, perché sarà dura. Noi vogliamo fare punti, ma anche loro. Ce la metteremo tutta».

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Redazione Ilovepalermocalcio