L’edizione odierna de “Il Corriere del Veneto” ha parlato della decisione del Venezia di rivolgersi al Tar del Lazio per sospendere i playout contro la Salernitana. Il club veneto punta a far sospendere la delibera della Lega di serie B, quindi rinviando la partita di andata all’Arechi e poi all’annullamento degli spareggi salvezza. Ecco un estratto dell’articolo: Nella mattinata di oggi, una volta preso atto della delibera firmata dal presidente della Lega Serie B Mauro Balata, il club di Joe Tacopina presenterà ricorso d’urgenza al Tar del Lazio per sospendere i playout contro la Salernitana previsti per il 5 e il 9 giugno. Il calendario imposto dopo la riabilitazione in secondo grado del Palermo, passato dalla retrocessione d’ufficio alla penalizzazione di 20 punti, ha di fatto creato una situazione ai confini del grottesco. Il Venezia punta a far sospendere la delibera della Lega di serie B, quindi rinviando la partita di andata all’Arechi e poi all’annullamento degli spareggi salvezza: «Quello che sta succedendo è inaccettabile — tuona il presidente Joe Tacopina —. Da venti giorni tutti ci dicevano che eravamo salvi, è stata pubblicata una delibera scritta del Consiglio direttivo che ha sancito la nuova classifica. Il 23 maggio il presidente della Corte d’Appello federale che doveva giudicare in secondo grado il Palermo, rinuncia al suo compito dicendo che non essere nelle condizioni di poterlo fare con serenità. Viene fissata una nuova udienza e mercoledì sera miracolosamente, o forse chirurgicamente, viene ridotta la penalizzazione al Palermo a 20 punti. Il Venezia, che per 20 giorni è stato decretato salvo da chiunque, si ritrova a dover disputare i playout con la Salernitana. Come se non bastasse il Presidente Mauro Balata rende note le date dei prossimi playout quando questa decisione spettava al Consiglio di Lega». La chiusura di Tacopina è da brividi: «Chi non rispetta le regole alla fine in un modo o nell’altro la fa franca. Se il Palermo mercoledì sera fosse stato assolto da tutte le accuse, non avremmo potuto dire niente, ma così non è stato. I giudici lo hanno ritenuto colpevole riducendone però in maniera drastica la pena. Il messaggio che viene lanciato è grave perché d’ora in avanti tutte le società si sentiranno autorizzate a commettere illeciti, tanto nella peggiore delle ipotesi verranno penalizzate ma conserveranno comunque la categoria». In un’accorata conferenza stampa a cui sono intervenuti il direttore generale Dante Scibilia, Serse Cosmi e il rappresentante dei giocatori del Venezia presso l’Aic Matteo Bruscagin, è stata fatta notare l’assurdità di una situazione in cui i giocatori si trovano a dover giocare i playout a quasi un mese di distanza dal termine della regular season: «Vorrei guardare in faccia il signor Gravina e il signor Balata — tuona Cosmi —. Vorrei chiedere loro se questo è calcio. Non sappiamo neanche se possiamo andare a Salerno in aereo perché oggi non ci sono 50 posti disponibili. Non voglio sentire dire che alla fine decide il campo, questo non è calcio. I nostri tifosi chiedono di rispettare la nostra maglia non giocando, pensate a che paradosso siamo arrivati». I giocatori hanno incontrato il presidente dell’Aic Damiano Tommasi e hanno sentito telefonicamente i colleghi della Salernitana che, però, come sottolinea Matteo Bruscagin, «non hanno mai manifestato la volontà comune di fare qualcosa di eclatante assieme». Parole dure anche nei confronti del presidente federale Gabriele Gravina: «Ha minacciato società e calciatori che vogliono tutelare i loro diritti. Cosa dobbiamo fare? Non andare in campo? Purtroppo avremmo tutto da perdere». Anche il Comune di Venezia, attraverso il delegato allo Sport, Matteo Senno, si schiera con la società neroverde .