Corriere del Veneto: “È un Venezia da urlo”
L’edizione odierna de “Il Corriere del Veneto” si sofferma sulla vittoria del Venezia sul Palermo.
Sembrava una partita da pazzi, con errori da entrambe le parti che in 19 minuti era già sull’1-1. Poi invece è stata da urlo, con il Venezia a festeggiare sotto la curva tre punti che pesano come pietre nella lotta salvezza.Ancor più ieri con la sconfitta del Perugia e i pareggi di tutte le altre concorrenti che portano i lagunari due punti sopra la zona playout. Gli arancioneroverdi sono volati sulle ali dell’entusiasmo e, come contro il Como, hanno messo ko il Palermo segnando due gol nel giro di tre minuti a inizio ripresa. Tutto bene? No, perché anche ieri il Var ha «battuto» il Venezia 2-1 cancellando due gol per fuorigioco (in un caso davvero per centimetri) e assegnando un gol agli avversari quando il guardalinee e l’arbitro avevano già annullato il gol per offside.
«Erano tre punti fondamentali per noi. Ho già detto che questa squadra è in crescita e anche oggi lo ha dimostrato. Ma ho anche sempre detto — commenta a fine gara Paolo Vanoli, squalificato — che per vincere dobbiamo giocare a pallone e così abbiamo fatto. Ci tengo tantissimo a fare i complimenti ai miei giocatori e al pubblico che deve diventare il fortino per la nostra salvezza». Quasi seimila spettatori anche ieri, bel gioco, tre gol, tanto divertimento e quella sofferenza che da queste parti non manca mai, complice anche l’arbitro che assegna un rigore al Palermo non troppo limpido e comunque generoso, riaprendo la gara con ancora dieci minuti da giocare.
Applausi per Johnsen, una spanna sopra tutti e finalmente determinante («La mia miglior prestazione stagionale: fondamentale il supporto dei tifosi», commenta a fine gara), per il solito Pohjanpalo che prima si procura il rigore, poi sta a terra frastornato cinque minuti e infine segna il tiro dagli undici metri, per Tessmann ancora in gol e anche Andersen, entrato a inizio secondo tempo. Ma tutta la squadra ha mostrato maturità e compattezza, grinta e forza di reazione. Doti indispensabili per guadagnare i tre punti. «Come ho detto ai ragazzi la classifica si accorcia e i punti diventano sempre più pesanti — sottolinea Vanoli — alla fine, per arrivare a fare prestazioni in questa maniera ci vuole tanta personalità. E’ stata una partita giocata a viso aperto, giocata bene, penso che il risultato sia stato meritato».
Anche perché la gara si era messa subito male con gli ospiti in vantaggio dopo appena cinque minuti per uno svarione del centrocampo veneziano, che mette Brunori a tu per tu con Joronen. Ma quanto a regali il Palermo non ha voluto essere da meno e un quarto d’ora dopo è Johnsen a pareggiare con un pallonetto perfetto dopo un errore di Pigliacelli in fase di rinvio. Prima del riposo il numero 17 va a segno un altra volta ma questa volta viene servito oltre la linea dei difensori. E ancora una sua posizione irregolare toglie la gioia del gol a Candela nella ripresa, ma il Venezia era già sul 3-1. Prima Pohjanpalo su rigore (per fallo di Nedelcearu sullo stesso attaccante), poi Tessmann che approfitta al meglio del traversone di Zampano avevano già svoltato la partita. Non sono mancati i brividi con la traversa di Brunori e il rigore di Tutino, ma l’urlo arancioneroverde esplode con forza al Penzo.