“Sarri afferma che questa col Palermo è la partita della vita. Lo dice in conferenza stampa, all’ennesima domanda che richiama le prossime epiche sfide ai vertici del calcio nazionale e continentale. È un’iperbole, si capisce, ma nemmeno tanto: l’allenatore del Napoli sa bene che, nel momento in cui nell’ambiente e quindi nei suoi ragazzi si cominceranno a proiettare troppo in là sogni e pensieri, si comincerà inevitabilmente a perdere, invalidando di fatto ogni eventuale successiva vittoria.
La classifica si sgrana con squadre di fatto già retrocesse fin da dicembre: nel campionato attuale, per esempio, tra la terzultima e la quartultima ci sono più punti di quanti la stessa terzultima sia stata in grado di totalizzare in venti partite. Ciò comporta l’evidente e clamoroso calo di motivazioni per quelle dieci, dodici squadre che non concorrono di fatto per nessun traguardo se non quello formale del prestigio e dell’onorabilità professionale.
Al di là delle bellicose dichiarazioni di facciata, Lopez pare proiettato verso la costruzione di un’intelaiatura che guardi alla prossima serie cadetta più che all’attuale torneo. E proprio per questo i rosanero, come il bravo Sarri intuisce con pienezza, costituiscono un pericolo vero: nessuno chiederebbe punti ai palermitani in casa di una delle più accreditate inseguitrici dei bianconeri, e proprio per questo essi potranno giocare con tranquillità cercando di mettersi in mostra nelle residue vetrine di serie A e di accattivarsi il favore dell’allenatore della prossima stagione, Zamparini permettendo. La forza dei nervi distesi non è mai da sottovalutare“. Questo ciò che si legge sul “Corriere del Mezzogiorno”.