Corriere del Mezzogiorno: “Cheddira stavolta tradisce il Bari. A Palermo sconfitta con rimpianti”
L’edizione odierna de “Il Corriere del Mezzogiorno” si sofferma sulla sconfitta del Bari al Barbera contro il Palermo.
Una rete di Marconi nei minuti finali di gara condanna il Bari alla sconfitta contro il Palermo. Kappaò condito dall’espulsione nel finale di Cheddira e una gigantesca rissa al triplice fischio finale. Al Barbera la squadra allenata da Corini vince 1-0. Quella di Mignani si fa beffare sul più bello, in modo per certi versi inatteso. Il Bari parte bene con il suo tridente pesante Cheddira Folorunsho-Ceter, e al 4’ potrebbe già passare in vantaggio con Ceter. Su cross di Mazzotta e da buona posizione, la punta colombiana però trova l’opposizione di Pigliacelli, portiere del Palermo. I siciliani rispondono soprattutto su calcio piazzato, e in ben tre circostanze potrebbero andare avanti. Prima con Damiani, che però calcia male da buona posizione, poi con Saric, che trova Cheddira sulla traiettoria, quindi con Brunori, che però deve fare i conti con un grande Caprile sul primo palo.
Non che il Bari stia a guardare, anzi dà la sensazione di essere pericoloso soprattutto a campo aperto. Per esempio al 42’, quando Ceter va a un passo dalla sua prima rete stagionale con un destro che per poco non punisce l’indecisione di Marconi e Pigliacelli. La partita, molto condizionata da pioggia e vento, è gradevole, con le due squadre assai intense per cercare di portare a casa l’intera posta in palio. I padroni di casa lavorano bene soprattutto a sinistra, con Dorval che spesso si trova in difficoltà contro Di Mariano e Sala. Ma gli ospiti reggono e si va al riposo sullo 0-0. La ripresa si apre con Salcedo al posto di Ceter, mossa che Mignani probabilmente adotta per dare più vivacità e meno fisico all’attacco dei suoi. Salcedo, dal canto suo, entra subito bene in partita, impegnando Pigliacelli con un destro dalla distanza. Il Bari cresce e costruisce la chance più ghiotta per sbloccare il match: Folorunsho è bravo a far correre Cheddira, il quale, solo davanti a Pigliacelli, non è freddo come spesso gli è capitato finora e gli spara la palla addosso.