Corriere del Mezzogiorno: “Bari, ancora l’incubo del calcioscommesse: «Il giocatore rischia, non la società»”
L’edizione odierna de “Il Corriere del Mezzoggiorno” si sofferma su un nuovo scandalo scommesse che questa volta ha toccato il Bari.
BARI Il Bari piomba nuovamente nell’incubo del calcioscommesse. Dopo le voci filtrate alla conclusione di Ternana-Bari ora c’è anche l’apertura di un’indagine della procura federale. Nel mirino è finita l’espulsione di Nicola Bellomo, sulla quale è stata registrata una concentrazione di scommesse inusuale. Scommesse avvenute proprio a Bari, nella maggior parte non fruttuose, nella misura in cui legate a un episodio non premiabile ovvero l’espulsione dalla panchina.
Ne abbiamo parlato con Cesare Di Cintio, tra i massimi esperti di giustizia sportiva in Italia. Avvocato, cosa rischierebbe il giocatore? «Preliminarmente è necessario capire come si sono svolti realmente i fatti, interpellando anche l’Agenzia delle Dogane e Monopoli per raccogliere maggiori elementi utili sul flusso delle puntate e sull’effettiva rilevanza della condotta. Il codice di Giustizia sportiva Figc, all’articolo 30, prevede che costituisce illecito sportivo il compimento di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara. Qualora venisse accertato un comportamento tale, la sanzione minima prevista per gli atleti è di 4 anni di squalifica e un’ammenda di 50 mila euro. È chiaro che nel caso di Bellomo sarà necessario appurare se quanto acca duto abbia i presupposti per essere qualificato illecito sportivo. Al momento si tratta solo di ipotesi a mio parere».
Cosa rischierebbe il Bari invece? «Il sodalizio potrebbe eventualmente, qualora venisse appurata la responsabilità del tesserato, subire una sanzione a livello sportivo che potrebbe andare dalla penalizzazione alla non ammissione. Ciò in termini puramente ipotetici, poiché l’adozione da parte della società di modelli di organizzazione e gestione finalizzati alla prevenzione di illeciti esclude la responsabilità del club».
Quali sono in genere i tempi della procura federale per concludere le indagini? «Il codice di giustizia sportiva prevede una durata “ordinaria” di 60 giorni, con facoltà di richiedere fino a due proroghe, rispettivamente di 40 e 20 giorni. Complessivamente, quindi le indagini della procura federale potranno durare al massimo 120 giorni, ai sensi dell’articolo 119 del codice di giustizia».
Il calcio e le scommesse, un binomio che continua troppo spesso a farsi sentire. Cosa può fare l’ordinamento sportivo per risolvere il problema? «Sembrerà retorico, ma fa riflettere il rapporto che non esiste tra le scommesse e altri sport, che quindi impongono una riflessione sull’educazione degli atleti e sull’impegno che ancora è necessario mettere nell’implementazione dell’etica sportiva e del rispetto».
Molte delle scommesse sull’espulsione di Bellomo non avrebbero poi portato a una vincita, essendo stato il giocatore espulso dalla panchina. Questo cambia la posizione del giocatore e la gravità dell’episodio? «Nel caso in cui venisse accertata la condotta illecita, la norma richiede che gli atti commessi siano diretti ad alterare lo svolgimento della gara o ad assicurare a chiunque un
vantaggio in classifica. Nel caso in esame, quindi, parrebbe del tutto ininfluente».
Quanto sarebbe complicato legare il flusso anomalo delle scommesse alla responsabilità del giocatore? «Collegare la condotta del Bellomo al flusso anomalo non credo sia una operazione facile, sebbene sia necessaria per poter soddisfare il presupposto del nesso di causalità».