L’edizione odierna de “Il Corriere Adriatico” si sofferma sulla disavventura del Palermo durante la partenza per Ascoli e riporta anche il dubbio di alcuni tifosi bianconeri che si sono chiesti se in questa occasione si sarebbe potuta applicare la regola del 3-0 a tavolino per il Picchio.
Solo alle prime luci dell’alba di ieri la squadra del Palermo è giunta nel ritiro piceno in vista della partita con l’Ascoli alle 14, posticipata di un giorno dopo il grave guasto avvenuto poco dopo il decollo dall’aeroporto di Punta Raisi. I palermitani, turbati per quanto avvenuto, hanno effettuato solo una sgambatura pomeridiana. La comitiva rosanero era salita su un volo charter che ha spiccato il volo dopo le 20 di venerdì. A distanza di una ventina di minuti, però, il comandante dell’aereo ha comunicato alla torre di controllo che era esploso un finestrino ottenendo l’autorizzazione a tornare indietro con immaginabili scene di apprensione dello staff tecnico.
Dopo avere disbrigato le pratiche formali, intorno alle 22,30, i vertici societari del Palermo hanno informato la Lega che sarebbero ripartiti con un volo charter proveniente da Bergamo intorno a mezzanotte e mezza chiedendo però un rinvio della gara alle 16,15 tanto da indurre un’emittente ad annunciare pubblicamente il nuovo orario mai però ratificato dalla Lega. Purtroppo, però, dopo la mezzanotte, il Palermo ha dovuto a sua volta comunicare che non ce l’avrebbe fatta poichè il charter da Bergamo sarebbe ripartito per Pescara solo alle tre e mezza. A quel punto il presidente della Lega, Mauro Balata, sentite le due società, ha deciso il rinvio della gara alle 14 di oggi. Il presidente del Palermo Mirri ha ringraziato tutti quanti si sono adoperati per fronteggiare gli impedimenti straordinari che non hanno consentito alla squadra di raggiungere Ascoli secondo il programma previsto per il match della ventiduesima giornata di campionato.
«In particolare si ringrazia per la straordinaria collaborazione e prontezza la Questura di Ascoli e tutte le forze dell’ordine interessate, la Lega BKT con il suo presidente Mauro Balata e il suo staff, e segnatamente il club bianconero con il suo patron Massimo Pulcinelli, il presidente Carlo Neri e il suo staff, oltre agli arbitri e ai broad caster televisivi: un evidente esempio di come lo spirito di squadra nel calcio viva anche fuori dal campo di gioco». Il 3 a 0 a tavolino. Ma il rinvio della gara ha scontentato quei tifosi ascolani e palermitani che hanno dovuto prendere un giorno di ferie per assistere al match in un orario scomodo (alle 14). Quelli del Picchio si sono domandati: «Ma l’Ascoli non avrebbe dovuto vincere 3 a 0 a tavolino?». Il comma 4 dell’articolo 10 del codice di giustizia sportiva recita che «La violazione delle norme federali che stabiliscono l’obbligo per le squadre di presentarsi in campo nei termini previsti, comporta la sanzione del 3 a 0 a tavolino e la ulteriore penalizzazione di un punto in classifica». Questa fattispecie poteva essere applicata al caso in questione? In realtà no, perchè è dipeso da una causa di forza maggiore. Il Palermo ha subito informato la Lega che si è assunta la responsabilità di rinviare il match. E poi volendo il Palermo ce l’avrebbe comunque fatta a presentarsi in campo. Seppure a pezzi.