L’edizione odierna de “Il Corriere Adriatico” si sofferma sulla vittoria del Palermo in casa dell’Ascoli.
L’Ascoli non riesce a uscire dal tunnel nel quale si è ficcato e rimedia la seconda sconfitta di fila al Del Duca dove non vince da più di tre mesi. Una sola vittoria nelle ultime undici partite (l’exploit sul campo del derelitto Cosenza) è un campanello d’allarme che suona da tempo ma che qualcuno fa finta di non sentire. L’allarme vantaggio fin qui accumulato durante un ottimo avvio di campionato è stato sperperato dalla cicala bianconera che ora ha solo due punti di distacco dalla palude della zona retrocessione dove, continuando di questo passo falso rischia seriamente di essere risucchiata.
Chi si aspettava un Palermo provato dopo la burrascosa trasferta in terra picena, con tanto di imprevisto guasto aereo che ha comportato il rinvio di 24 ore della partita, si è dovuto ricredere di fronte una compagine che ha messo in difficoltà i padroni di casa fin dai primi minuti di gioco. E se il portiere Leali, autore di una parata su calcio di rigore battuto da Brunori, è stato il migliore in campo limitando il passivo, si può intuire il leit
motiv della gara Lemosse sbagliate Si sapeva alla vigilia che Brunori e Di Mariano erano attaccanti rapidi, abili a sfruttare le verticalizzazioni, ma nulla è stato fatto affinché fosse loro impedito. Le due reti di Brunori sono la plastica riprova.