Coronavirus, tutte le notizie della notte: Trump negativo al test, oltre 2800 casi negli Usa. In Cina allarmano i “contagi di ritorno”: 16 su 20
Cina
A preoccupare ora in Cina sono i contagi di ritorno di coronavirus, che nell’ultimo giorno sono stati la maggioranza dei casi registrati dalla Commissione sanitaria nazionale. Dei 20 nuovi infettati, infatti, 16 sono casi arrivati dall’estero, la maggioranza per il secondo giorno di fila, quattro invece sono relativi alla città di Wuhan, primo focolaio del Covid-19. Nelle ultime 24 ore, 1370 pazienti sono stati dimessi dagli ospedali, facendo salire la percentuale di guarigione dell’82,76%, cioè 66911 fuori pericolo su 80844 contagi confermati finora. I nuovi decessi sono stati solo 10, tutti nella provincia dell’Hubei, per un totale di 3199.
Corea del Sud
Calano per la prima volta in 23 giorni sotto quota 100 i nuovi contagi in Corea del Sud. Nell’ultimo giorno ci sono stati 76 nuovi casi, con il totale salito a 8161. Il Korea Centers for Disease Control and Prevention ha confermato il trend in rallentamento del contagio coreano, con il ridimensionamento dei due focolai di Daegu, con 41 nuovi casi, e di Gyeongsang a Nord, con quattro nuovi casi. Nelle due aree si concentra l’88% dei contagi. I morti totali in Corea sono saliti a 75.
Stati Uniti
Donald Trump è risultato negativo al test per coronavirus, con la conferma del medico della Casa Bianca che il presidente Usa non manifesta alcun sintomo a una settimana dalla cena con la delegazione brasiliana a Mar-a-Lago, quando era presente anche il portavoce del presidente brasiliano Bolsonaro che è risultato positivo.
Negli Stai Uniti i casi accertati finora sono oltre 2800, raddoppiati nel corso delle ultime 24 ore. Le vittime finora registrate sono almeno 58. Preoccupa la situazione a New York, dove c’è stata la seconda vittima in un solo giorno, un uomo di 65 anni. Nello Stato newyorkese i casi sono saliti a 613, di cui 269 in città. Positivi anche due parlamentari dell’Assemblea statale ad Albany, chiusa per sicurezza.
Regno Unito
Il governo di Boris Johnson starebbe preparando un prima restrizione di massa per contenere i contagi da coronavirus, imponendo ai cittadini da 70 anni in su l’isolamento obbligatorio fino a quattro mesi, anche in assenza di sintomi. Lo anticipano diversi media nel Regno Unito, mentre crescono le proteste del mondo accademico contro la decisione del governo di applicare una linea attendista contro l’epidemia. Da parte di Downing street non sono arrivate conferme sui dettagli delle imminenti restrizioni, ma tracce del piano governativo sarebbero richiamate in un articolo firmato dal ministro della Sanità, Matt Hancock per il Sunday Times, nel quale parla di tutela per le persone più «vulnerabili». In quello stesso articolo, il ministro conferma la strategia su una gestione del contagio controllato e diluito, con l’obiettivo di raggiungere «l’immunità di gregge», così come anticipato nei giorni scorsi dal consigliere scientifico del governo, sir. Patrick Vallance. Una linea criticata nelle ultime ore anche da oltre 200 scienziati, che hanno accusato il governo di mettere in pericolo la salute pubblica.
Oltre 150mila casi nel mondo, 5.600 morti
Il coronavirus nel mondo ha contagiato oltre 150mila persone. Il bilancio dei morti, a livello globale, è sopra i 5.600 casi. Sono i numeri rilevati dalla Jonhs Hopkins University nel suo monitoraggio sull’andamento della pandemia. Le persone guarite sono, invece, 72 mila.