La Cina ha registrato 13 nuovi casi contagio, di cui uno solo a Wuhan. Le altre 12 persone infette erano tornate invece di recente da altri Paesi: i cosiddetti “contagi di ritorno” sono saliti a 155. Undici le nuove vittime, tutti nella provincia di Hubei. I casi totali in Cina sono 80.894, 8mila pazienti sono ancora in fase di trattamento, 3.237 i morti. Sono 69.601 invece le persone dimesse dagli ospedali: sale così a 86% il tasso di guarigione nella Repubblica popolare. Intanto 3675 persone tra medici e infermieri hanno lasciato Hubei. E un team di 12 esperti è in viaggio verso l’Italia per aiutare il nostro Paese a far fronte all’emergenza.
La Cina ha vietato l’accesso ai giornalisti americani e li ha espulsi di fatto dal Paese come risposta alle nuove restrizioni statunitensi verso i media cinesi. La decisione è arrivata dal ministero degli Esteri cinese secondo le cui indicazioni i reporter che lavorano per il New York Times, il Wall Street Journal e il Washington Post devono riconsegnare alle autorità il loro tesserino stampa nel giro di 10 giorni.
Per la Cina si tratta di «contromisure necessarie e reciproche che il Paese è costretto ad adottare in risposta all’irragionevole oppressione che i media cinesi subiscono negli Stati Uniti». I reporter americani chiamati in causa, come diretta conseguenza di questo provvedimento, saranno costretti a lasciare il Paese.
A stretto giro è arrivata la replica del segretari di Stato Mike Pompeo secondo il quale il confronto tra i sistemi mediatici dei due Paesi non regge in quanto «gli Usa godono di una libertà di informazione che non esiste in Cina». Dunque Pompeo ha tentato di motivare le ragioni alla base delle limitazioni imposte alla stampa cinese: «Le persone che abbiamo identificato alcune settimane fa qui negli Usa non erano giornalisti che agivano liberamente», ha detto. «Facevano parte della propaganda cinese».
Corea del Sud
La Corea del Sud ha registrato 93 nuovi casi di contagio, in rialzo sugli 84 di lunedì e i 74 di domenica, ma sempre sotto la quota dei 100 per il quarto giorno di fila. In Corea del Sud il totale delle persone infette sale a 8.413, i morti sono 84.
Usa
Sale il numero di persone contagiate negli Stati Uniti dove i casi hanno superato i 6mila, 118 i morti. Secondo quanto riportano i media statunitensi, il contagio riguarda ormai tutto il territorio nazionale.
Tunisia, coprifuoco dalle 18 alle 6 del mattino
Il presidente tunisino Kaies Saied ha annunciato in un discorso televisivo l’entrata in vigore a partire da domani, 18 marzo, della misura del coprifuoco su tutto il territorio nazionale dalle 18 alle 6 del mattino, al fine di limitare la diffusione del coronavirus nel Paese. Questa misura si va ad aggiungere ad una serie di provvedimenti recentemente adottati allo stesso scopo, che vanno dalla chiusura delle scuole, dei tribunali, delle moschee a quella delle frontiere marittime e terrestri (per le persone) e dello spazio aereo, eccetto i voli speciali di rimpatrio.
Oltre 8mila casi in Germania
È salito a oltre 8 mila contagiati il conteggio in Germania dell’emergenza coronavius, sulla base dei dati forniti da ogni Land e riportato da Sueddeutsche Zeitung. I morti nel Paese sono saliti a 22. Si tratta di una crescita di 2 mila casi in sole 24 ore, dopo che ieri l’istituto epidemiologico Robert Koch aveva comunicato 6012 contagi. Il Land più colpito è ancora il Nordreno Westfalia con 3060 casi, seguito dalla Baviera con 1352.
La regina in isolamento volontario
Dal prossimo giovedì, la regina Elisabetta comincerà il suo periodo di isolamento nel castello di Windsor, per restarvi fino a Pasqua. La regina però proseguirà il suo lavoro «business as usual» fino a domani. Anche la sovrana, prossima ai 94 anni, si adegua alle disposizioni indicate dal governo britannico per l’emergenza coronavirus, che raccomandano di evitare contatti sociali e particolare attenzione per le persone più anziane.
Allarme degli economisti
Parte l’allarme dagli economisti di Standard & Poor’s, che in un report avvertono come «la recessione globale è già qui». Le misure imposte in tutto il mondo per fronteggiare la pandemia di coronavirus, come la limitazione dei contatti tra individui e i movimenti, comporteranno il «collasso della domanda» con l’economia mondiale che si fermerà dell’1% o massimo dell’1,5%. Che l’economia vada in recessione è uno scenario di base, secondo il capo economista di Morgan Stanley, Chetan Ahya, secondo il quale i danni della pandemia «causeranno uno shock materiale dell’economia globale». E questa volta «sarà peggio della recessione globale del 2001».
Rinviati gli Europei
La Uefa ha deciso di spostare gli Europei a giugno 2021, mentre i campionati nazionali dovranno chiudersi tutti entro questo giugno. La decisione nel pieno dell’emergenza coronavirus è arrivata da Nyon, dove i vertici del calcio europeo si stanno riunendo in una serie di riunioni in videoconferenza con i principali soggetti del mondo del calcio. Sono state costituite due commissioni di lavoro, una che dovrà occuparsi del destino di Champions ed Europa league, un’altra delle questioni finanziarie. La decisione definitiva sullo slittamento degli Europei arriverà dopo la consultazione interna delle 55 federazioni europee, sarà poi il turno dell’esecutivo Uefa che dovrebbe ufficializzare le prime disposizioni.