Coronavirus: tifosi negli stadi solo dal 2021?
Come raccontato nei giorni scorsi, la ripresa delle competizioni calcistiche 2019-2020 dopo la loro sospensione momentanea causata dall’inizio dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione e al pericolo di contagio del Coronavirus, al secolo Covid-19, avverrà certamente con partite in stadi a porte chiuse. In sintesi, si giocherà senza tifosi, perché è l’unico modo per ripartire garantendo una maggior sicurezza sanitaria a tutti. In tal senso, è probabile che anche la stagione 2020-2021 inizierà con stadi a porte chiuse e senza tifosi, perché è possibile che si decida di permettere la presenza degli spettatori solo a partire dal gennaio 2021.
Il calcio è uno sport questo è vero, ma è uno sport di tutti. Il gioco del “pallone” è una metafora della vita, gioia allo stato puro e appartiene ai tifosi e agli appassionati. Nella assoluta consapevolezza che il calcio sia un industria, come è possibile pensare di rimetterla in moto senza il suo veicolo principale? Insomma, come si fa a pensare ad un calcio, in generale uno sport, senza tifosi? Anche quando si deciderà di riaprirli, dovranno essere messi in campo sistemi e procedure di sicurezza tali che si possa diminuire il più possibile il rischio di nuovi possibili focolai di contagio. Notizia di questa mattina è ad esempio l‘ennesima positività al tampone di Paulo Dybala. L’ex rosa è alla sua quarta positività dal 21 marzo scorso, continuando così la sua quarantena a Torino. Un fatto che, considerato il serio rischio di contagio dei giocatori e tutti gli operatori coinvolti durante ogni partita, potrebbe di fatto mettere definitivamente la parola fine alla stagione di serie A in corso.
Tornando infine sul capitolo stadi, ipotizzare, quando si riprenderà a giocare, gli impianti dimezzati, con la metà dei posti disponibili venduti, almeno nel prossimo futuro, produce sicuramente tristezza nei cuori di tutti i tifosi e gli appassionati. Pensare ad un Barbera semi vuoto, con i tifosi distanti gli uni dagli altri, senza potersi abbracciare dopo un gol potrebbe far male al sol pensiero, ma forse sarebbe l’unica soluzione possibile per poter tornare a godere dal vivo dello spettacolo più bello del mondo.