La Spagna ha dichiarato lo stato d’emergenza dopo che, nella giornata del 13 marzo, è stata registrata un’impennata di contagi da Coronavirus arrivando a oltre 4mila casi, mille in più del giorno precedente, e 120 vittime. Il quotidiano spagnolo La Vanguardia evidenzia come, secondo uno studio della scuola d’igiene e medicina tropicale di Londra, lo Stato della penisola iberica e gli Usa siano i due Paesi nei quali il virus si sta diffondendo più rapidamente che nel resto del mondo. Per contrastare l’epidemia, con lo stato d’allerta si avviano misure per limitare temporaneamente la circolazione delle persone. La Costituzione consente al governo di applicare misura restrittive, con un decreto concordato dal Consiglio dei ministri, che è già stato convocato per il 14 marzo. Le limitazioni dovrebbero durare per un periodo massimo di 15 giorni. L’esecutivo potrà limitare il movimento di persone e veicoli, effettuare richieste temporanee di ogni tipo di merce, occupare temporaneamente industrie, fabbriche o locali di qualsiasi natura, limitare o razionare l’uso di servizi o il consumo di determinati prodotti e emettere gli ordini necessari per garantire la fornitura dei mercati e il funzionamento dei servizi e dei centri di produzione. Dal 1978 lo stato di allarme era stato dichiarato una sola volta, nel dicembre 2010 da José Luis Zapatero, a causa della chiusura dello spazio aereo causata dallo sciopero dei controllori di volo.