Le nuove disposizioni distinguono differenti modalità di raccolta e smaltimento dei rifiuti, con particolare riguardo a quelle abitazioni in cui sono presenti persone in isolamento, quarantena obbligatoria o addirittura risultate positive al Covid-19. In questi casi, è sospesa la raccolta differenziata. Tutti i rifiuti, indipendentemente dalla natura – quindi compresi fazzoletti, rotoli di carta, teli monouso, mascherine e guanti – sono considerati rifiuti indifferenziati e pertanto raccolti e conferiti insieme. La spazzatura dovrà essere contenuta e chiusa in almeno due sacchetti uno dentro l’altro (o in numero maggiore in dipendenza della loro resistenza meccanica), possibilmente utilizzando un contenitore a pedale. I sacchi devono essere chiusi adeguatamente utilizzando guanti monouso e mantenuti integri. Evitare inoltre, l’accesso di animali da compagnia ai locali dove sono presenti i sacchetti della spazzatura. I rifiuti saranno gestiti separatamente dagli altri con le procedure operative di dettaglio che adotterà ciascun Comune, minimizzando i rischi di contaminazione. Gli eventuali maggiori costi sostenuti dai Comuni per fronteggiare l’emergenza – precisa l’ordinanza – non comporteranno un aumento della Tari. Per sei mesi sarà consentito “il ricorso temporaneo a una speciale forma di gestione dei rifiuti urbani prodotti sul territorio della Regione per garantire le regolari attività del ciclo integrato dei rifiuti”. Si tratta di un ventaglio di misure per la messa in sicurezza dell’intero ciclo dei rifiuti e che prevede deroghe per l’ampliamento degli impianti. Un duro lavoro andato avanti per giorni che ha coinvolto Anci, Comuni, Arpa, sanità, consorzi e associazioni.
I gestori devono rideterminare la tariffa di conferimento, tenendo conto dei minori costi sostenuti come rinvenienti dalla contrazione delle attività e dei tempi della processistica, nonché delle economie derivanti dalla rimodulazione del Piano economico finanziario, conseguenti alle maggiori quantità trattate e ogni altra circostanza. La Regione ha avviato una interlocuzione con l’Eni di Gela che potrà ricevere i rifiuti liquidi nel limite di 50 tonnellate al giorno. L’Arpa svolgerà, oltre alle attività di controllo ordinariamente previste, almeno una verifica aggiuntiva nel periodo di validità dell’ordinanza, a garanzia del monitoraggio pubblico su tutto. Per accelerare la dotazione, sul territorio regionale, di un adeguato potenziale impiantistico, che possa far fronte a eventuali ulteriori criticità che potrebbero verificarsi, stante l’attuale emergenza Covid-19, gli Enti competenti daranno la massima priorità, anche in deroga all’ordine cronologico delle istanze, ai procedimenti concernenti la realizzazione, il potenziamento, la riconversione e l’avvio dei soli impianti pubblici per lo stoccaggio, trattamento, recupero, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti, ritenuti strategici e necessari per il superamento della crisi. Questo il contenuto della nuova ordinanza firmata dal governatore Nello Musumeci e dall’assessore regionale Pierobon e dal dirigente Salvo Cocina, riportata da “Gds.it”.