Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, si rivolge alle autorità sanitarie nazionali e regionali attraverso una lunga intervista a “IlSicilia.it” chiedendo le riaperture per tutta l’isola: «La Sicilia ha tutte le carte in regola per diventare “zona gialla” e permettere la riapertura di numerose altre attività commerciali, chiuse ormai da troppo tempo. I numeri del contagio e la situazione epidemiologica in Sicilia hanno fatto registrare vistosi miglioramenti nell’ultima settimana, a conferma che la riapertura dei negozi e la fine della “zona rossa”, decisa la settimana scorsa, non hanno in alcun modo pesato sull’indice del contagio e che il rispetto delle misure di prevenzione sono sufficienti per il ritorno al lavoro di tutti.
Quasi tutta l’Italia è già ripartita da alcune settimane, dando ampia conferma a quello che sosteniamo e chiediamo da tempo: il graduale ritorno alla normalità – se supportato dal rispetto dei protocolli di sicurezza – è compatibile con l’emergenza sanitaria. Dev’essere chiaro che ogni giorno che passa, senza poter riaprire la propria attività lavorativa, è un colpo durissimo per gli imprenditori e i loro dipendenti che hanno sempre rispettato rigorosamente le regole, nonostante l’iniquità palese di certi provvedimenti e la mancanza di adeguati sostegni.
Ci meritiamo di tornare a lavorare con il senso di responsabilità che ci ha sempre contraddistinto, con l’auspicio che anche le istituzioni ci vengano incontro, non solo con adeguati sostegni a fondo perduto o con moratorie fiscali, ma dandoci anche la prospettiva di acquisire almeno una minima serenità futura, evitando che accadano altri episodi incresciosi come i folli assembramenti di piazza Duomo a Milano per cui altri ne piangiamo le conseguenze. Pretendiamo che si dia il giusto impulso alla campagna di vaccinazione che in Sicilia è ancora largamente indietro rispetto al resto d’Italia (dopo oltre quattro mesi solo il 27% dei siciliani ha ricevuto la prima dose di vaccino) e pretendiamo che vengano immediatamente ripristinate le condizioni per poter ripensare a una completa riapertura delle attività imprenditoriali, dai locali pubblici alle palestre, dagli eventi ai musei e ai cinema, con regole che tengano conto sia delle evidenze epidemiologiche che delle esperienze maturate in questi 15 mesi di pandemia».