Il consorzio Conad ha deciso di procedere alla risoluzione della licenza d’uso del marchio a favore del punto vendita di Favria (Torino), nel Canavese, a seguito della mancata applicazione del piano promozionale e delle politiche commerciali definite dal consorzio. Secondo quanto riporta “Repubblica”. l’azienda ha specificato che procederà in tempi rapidi al cambio della gestione del punto di vendita. Nei giorni scorsi, in seguito a un blitz della Guardia di finanza nel paese vicino a Ivrea, il titolare è stato denunciato per manovre speculative sulle merci: quasi tutti i prodotti, considerati “in offerta”, avevano subito un notevole quanto immotivato incremento del prezzo, anche fino al 200 per cento rispetto al costo previsto. I finanzieri, in particolare, avevano accertato che i prezzi non rispettavano le offerte del circuito commerciale di cui fa parte il punto vendita: così gli incrementi andavano anche fino a oltre il 200 per cento rispetto a quanto dettato dal marchio. Le forze dell’ordine hanno accertato che il responsabile del punto vendita, inoltre, continuava a vendere merce per cui il decreto della Presidenza del consiglio dei ministri ha impedito la vendita perché non considerata di prima necessità. Per il negoziante è scattata la denuncia alla procura di Ivrea per “manovre speculative su merci”, reato che prevede multe fino a 25mila euro e fino a tre anni di carcere. L’uomo è stato denunciato anche per la vendita di prodotti non consentiti. Per non creare però disagi per la clientela, e quindi consentire agli abitanti della zona di poter acquistare la merce indispensabile, le fiamme gialle hanno chiesto l’autorizzazione per evitare il sequestro delle merci.