È scattata l’allerta massima in Corea del Nord, dopo la scoperta del primo caso sospetto di Coronavirus vicino al confine con la Corea del Sud. Secondo l’agenzia nordcoreana “Kcna”, si tratta di una persona fuggita in Corea del Sud tre anni fa e rientrata in segreto nella città di Kaesong, dove è stata imposta la quarantena mentre sono in corso i test alle persone in contatto con il soggetto sospetto di contagio e a chi negli ultimi cinque giorni è stato a Kaesong.
Dopo la prima diffusione della notizia sul caso sospetto, l’agenzia di Stato Kcna ha corretto spiegando che il risultato del test sul caso sospetto di Kaesong è ancora «incerto». Ma intanto Kim Jong Un ha convocato una riunione d’urgenza dell’ufficio politico del Partito dei lavoratori, dove ha ammesso che la Corea del Nord potrebbe avere il primo caso di Coronavirus da quanto è scoppiata la pandemia.
Sin da gennaio Pyongyang aveva sigillato i confini, bloccando anche gli scambi commerciali con la Cina, che rappresentano il 90% del commercio estero. Il governo aveva anche interrotto ogni genere di mercato non ufficiale, oltre a imporre la quarantena a tuti i diplomatici per un mese. Un focolaio di Coronavirus in Corea del nord potrebbe avere risvolti devastanti a fronte di un sistema sanitario nazionale poco attrezzato.