Coronavirus: primo caso sospetto in Corea del Nord, isolata una città al confine con la Corea del Sud

epa08374708 A photo released by the official North Korean Central News Agency (KCNA) shows North Korean leader Kim Jong Un attending a politburo meeting of the ruling Workers' Party of Korea in Pyongyang, North Korea, 11 April 2020. South Korea and China have played down speculation that Kim Jong-un is seriously ill, after a Seoul-based website reported that the North Korean leader had undergone heart surgery, it was reported 21 April 2020. EPA/KCNA EDITORIAL USE ONLY EDITORIAL USE ONLY

È scattata l’allerta massima in Corea del Nord, dopo la scoperta del primo caso sospetto di Coronavirus vicino al confine con la Corea del Sud. Secondo l’agenzia nordcoreana “Kcna”, si tratta di una persona fuggita in Corea del Sud tre anni fa e rientrata in segreto nella città di Kaesong, dove è stata imposta la quarantena mentre sono in corso i test alle persone in contatto con il soggetto sospetto di contagio e a chi negli ultimi cinque giorni è stato a Kaesong.

Dopo la prima diffusione della notizia sul caso sospetto, l’agenzia di Stato Kcna ha corretto spiegando che il risultato del test sul caso sospetto di Kaesong è ancora «incerto». Ma intanto Kim Jong Un ha convocato una riunione d’urgenza dell’ufficio politico del Partito dei lavoratori, dove ha ammesso che la Corea del Nord potrebbe avere il primo caso di Coronavirus da quanto è scoppiata la pandemia.

Sin da gennaio Pyongyang aveva sigillato i confini, bloccando anche gli scambi commerciali con la Cina, che rappresentano il 90% del commercio estero. Il governo aveva anche interrotto ogni genere di mercato non ufficiale, oltre a imporre la quarantena a tuti i diplomatici per un mese. Un focolaio di Coronavirus in Corea del nord potrebbe avere risvolti devastanti a fronte di un sistema sanitario nazionale poco attrezzato.