I titolari dei bar e i ristoratori sono in rivolta dopo le nuove misure restrittive per contrastare l’emergenza Coronavirus. I locali chiudono alle 18, ma nelle strade fino alle 23 c’è sempre afflusso di gente.
“La Repubblica” ha voluto intervistare qualche ristoratore che ha commentato la situazione, di seguito le dichiarazioni: «No non ci sto. Io non intendo pagare le conseguenze per le scelte di alcuni. Non ci sto e non è giusto. Noi costretti a chiudere la intorno è il caos».
E ancora: «Le immagini del locale del Foro Italico sono indecenti – dice Antonio Cottone di Fipe Confcommercio – Molti hanno chiamato per segnalare in diretta quello che stava accadendo ma non mi pare che nessuno sia intervenuto. Mi chiedo che senso abbai poi che i locali siano costretti a chiudere se le persone si assembrano per strada ugualmente: dove sono i controlli in via Maqueda, piazza Massimo, via Ruggero Settimo ? Così non può funzionare».