Coronavirus, Palermo: fermate le processioni pasquali, ecco come cambiano i riti della Settimana Santa
L’emergenza Coronavirus avrà delle conseguenze anche in merito ai riti pasquali palermitani. Sospese le processioni della Settimana Santa, cambiano le celebrazioni, tutte nelle chiese ma senza fedeli. Lo si legge in una nota dell’Arcidiocesi: “In via preliminare viene, anzitutto, stabilito che si devono evitare le concelebrazioni e che tutte le liturgie dovranno essere celebrate senza concorso di popolo. Tuttavia, come ricordano gli Orientamenti della Ci, per garantire un minimo di dignità alla celebrazione, è possibile che oltre al celebrante vi prendano parte anche ‒ ma solo essi ‒ un diacono, un lettore, un cantore, un organista ed, eventualmente, due operatori per la trasmissione in streaming, fatta salva, ovviamente, «l’obbligatorietà che siano rispettate le misure sanitarie, a partire dalla distanza fisica”. L’Arcidiocesi invita però le parrocchie a valorizzare ancora di più le diverse forme di comunicazione sociale “affinché, pur dalle proprie abitazioni, i fedeli possano sentirsi uniti nella preghiera”. In alcune parrocchie è già stata sperimentata infatti la messa in diretta sui canali social. Per quanto riguarda le processioni ed “altre espressioni di pietà popolare, esse vengono sospese ed eventualmente rimandate ‒ se ciò sarà ritenuto opportuno ‒ a data da destinarsi, secondo le indicazioni che a suo tempo verranno fornite”, chiarisce l’arcidiocesi. Cambiano invece le celebrazioni e i riti della Settimana Santa. Nella nota vengono elencate le nuove disposizioni dell’arcivescovo Corrado Lorefice: “La Domenica delle Palme può essere celebrata solo nelle chiese parrocchiali. L’ingresso del Signore a Gerusalemme viene commemorato in forma semplice (terza forma del Messale Romano). La Messa Crismale su indicazione della Cei è trasferita ad altra data che la stessa Conferenza Episcopale indicherà successivamente, quando si potrà consentire la piena partecipazione di clero e fedeli laici”. Novità anche per il Giovedì Santo con lo stop al rito della lavanda dei piedi. “Al termine della celebrazione, tralasciata la processione, il Santissimo Sacramento viene semplicemente riposto nel Tabernacolo. In via straordinaria viene concessa a tutti i presbiteri la facoltà di celebrare senza concorso di popolo, in luogo adatto”. Il Venerdì Santo, invece, “l’atto di adorazione della Croce mediante il bacio è limitato al solo celebrante”. Cambia anche la veglia pasquale che sarà celebrata solo nelle chiese parrocchiali. “I battesimi vengono rinviati. Della liturgia battesimale si mantiene soltanto il rinnovo delle promesse”.