Coronavirus: oltre 300.000 i casi nel mondo, 13 mila i morti. I dati aggiornati

Sono 303.001 i casi di contagio da coronavirus nel mondo, le vittime sono quasi 13 mila (12.950). Sono gli ultimi dati pubblicati dalla Johns Hopkins University. Le persone guarite sono oltre 91 mila.

Al di là del dramma italiano, il caso del giorno all’estero è una Spagna ormai vicina al collasso, con i posti letto in terapia intensiva a Madrid già al completo e numeri di contagiati e morti per il coronavirus in continua crescita. La pandemia, per il resto, rafforza la sua presenza in tutto il mondo, con quasi 300mila casi e oltre 12.000 vittime, e accelera anche nel continente più a rischio, l’Africa. Mentre circa un miliardo di persone, stime della France Presse, sono confinate a casa in decine di Paesi nel tentativo di contenere il virus.

La velocità di propagazione del Covid-19 in Spagna ha, per certi versi, numeri più preoccupati rispetto all’Italia, che è ancora il malato più grave d’Europa ed il secondo del mondo. I contagiati, dopo 21 giorni da quanto tutto è cominciato, sono balzati a quasi 25.000, 5.000 nelle ultime 24 ore, e 1.326 morti, 324 in più.

I malati di coronavirus aumentano, per ora più lentamente, anche nel resto d’Europa.

In Germania sono arrivati ad oltre 16.600 e la cancelliera Angela Merkel ha in mente un maxi-piano da 822 miliardi di euro per sostenere l’economia.

La Gran Bretagna si è svegliata con pub, ristoranti e caffè chiusi, dopo la stretta (non proprio tempestiva) di Boris Johnson, ma il governo è stato costretto a lanciare un appello ad una spesa responsabile, dopo che diversi supermercati sono stati svuotati di generi alimentari. Sono 57 le nuove vittime, che portano il totale dei morti a 233. Sale a 5.018 il numero dei casi positivi.

In Francia, dopo quattro giorni di lockdown, la popolazione denuncia la mancanza di mascherine ed il governo tenta di correre ai ripari, facendo testare 40 prototipi di materiale protettivo. Sono 1.847 i nuovi contagiati, secondo quanto annunciato dalla Direzione della Sanità, per un totale di 14.459 casi. Si sono registrati da venerdì altri 112 decessi, per un totale dall’inizio dell’epidemia di 562 morti.

In Belgio salgono a 2.815 i contagiati, mentre i decessi salgono a 67. Nelle ultime 24 ore i contagi sono saliti di 558 e i decessi sono 30 in più. I nuovi ricoverati in terapia intensiva sono 74, e portano il totale a 238. Lo rendono noto le autorità sanitarie belghe, sottolineando che al momento è occupato solo un terzo della capacità di posti di terapia intensiva del Paese.

Il numero di casi di coronavirus in Svizzera e Principato del Liechtenstein registra un’impennata e sale a quota 6.113, ben 1.273 in più rispetto a ieri: in Svizzera salgono anche i decessi, a quota 56, tredici in più in 24 ore. E’ quanto emerge dalle statistiche rese note a metà giornata dall’Ufficio federale di sanità pubblica.

In Croazia rispetto a venerdì sera sono stati confermati 78 nuovi casi di contagio da coronavirus, con il totale salito a 206. Lo ha riferito l’Unità di crisi del ministero della Sanità.

La Finlandia ha annunciato il primo decesso legato al coronavirus. Ne ha dato notizia l’Istituto finlandese della Sanità precisando che si tratta di una persona “anziana” che viveva nell’area della capitale Helsinki. Finora sono stati censiti 521 casi di contagio, ma i test sono stati effettuati solo su pazienti ad alto rischio e si stima che i dati reali sulle persone infettate potrebbero essere 30 volte superiori.

La Russia è pronta a mandare in Italia specialisti e macchinari per contrastare l’epidemia di Covid-19: lo fa sapere il Cremlino riferendo di una telefonata tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente russo Vladimir Putin.

Non va meglio negli Stati Uniti, dove cinque Stati hanno ordinato ai loro cittadini di stare a casa vietando le attività non essenziali, da New York alla California, dall’Illinois al Nevada e al New Jersey. In pratica circa 80 milioni di persone, quasi un americano su quattro. Con almeno 66 morti ed oltre 22 mila casi, di cui metà nello Stato di New York, dove Trump ha approvato la dichiarazione di calamità. Gli 007 americani avvisaronon Trump e il Congresso del rischio di una pandemia da coronavirus sin dall’inizio di gennaio, ma i loro allarmi caddero nel vuoto. La pesante accusa arriva dal Washington Post, che ricostruisce i ripetuti moniti delle agenzie di intelligence con rapporti classificati che arrivarono anche sul tavolo dello studio Ovale.

Il presidente della Colombia, Ivan Duque, ha annunciato che da martedì prossimo e fino al 13 aprile verrà imposto nel Paese l’isolamento obbligatorio per far fronte alla pandemia del coronavirus. Circa la metà della popolazione già partecipa da venerdì ad una sorta di prova generale di isolamento che durerà fino alla mezzanotte di lunedì.

Il presidente del Guatemala, Alejandro Giammattei, ha annunciato la chiusura parziale delle attività industriali del Paese per far fronte all’emergenza coronavirus. La misura entrerà in vigore lunedì, ma non riguarderà i settori alimentare, farmaceutico e “tutti quelli relativi alla fabbricazione di prodotti per l’igiene e la sanità”. Il presidente ha inoltre precisato che i supermercati, le stazioni di servizio, le banche ed altre attività commerciali essenziali resteranno aperte.

In Africa i contagi sono quasi arrivati a mille: un numero ancora contenuto rispetto alla popolazione (anche per la mancanza di tamponi e controlli) ma in rapida crescita, con 40 Paesi coinvolti su 54. E se i governi non seguiranno l’invito dell’Oms a “svegliarsi e a prepararsi al peggio”, i danni della pandemia potrebbero essere di gran lunga peggiori rispetto all’Europa.

O alla Cina, dove tutto è cominciato, che da tre giorni ha zero contagi e si preoccupa principalmente di quelli importati dall’estero.

Tornano a salire i nuovi casi di coronavirus in Corea del Sud, a causa di alcuni piccoli focolai: secondo i dati forniti dal Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc) aggiornati a venerdì, le infezioni aggiuntive sono 147 dalle 87 di giovedì, portando il totale a 8.799. Con 8 nuovi morti, il bilancio dei decessi supera quota 100, fino a 102, a un mese dalla prima vittima causata dal Covid-19.

La Corea del Nord ha affermato che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha inviato una lettera al leader Kim Jong-un nella quale ha offerto il suo aiuto per la lotta contro il coronavirus e proponendo un piano per “spingere” i legami fra i due Paesi. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana Kcna.

Il ministero della Sanità di Singapore ha annunciato i primi due decessi provocati dal coronavirus nella città Stato asiatica: secondo quanto riporta il Guardian si tratta di una 75enne di Singapore e di un indonesiano 64enne. Finora i casi accertati di contagio sono 385