Coronavirus: New York, contagi raddoppiati in 24 ore
Anche la città che non dorme mai deve fare i conti con la pandemia. Nella Grande Mela i casi di coronavirus sono raddoppiati in sole 24 ore, portando così a 2.382 i pazienti risultati positivi: questo il tragico bilancio diffuso da Mario Cuomo, governatore dello Stato di New York. Un vero e proprio bollettino di guerra che fa tremare le autorità sanitarie americane. Dopo una prima fase ottimistica, il presidente Donald Trump ha fatto marcia indietro e ha dichiarato l’emergenza nazionale per far fronte all’epidemia di Covid-19. Impossibile, ormai, negare il rischio anche per gli Stati Uniti e le sue grandi metropoli, a partire da New York. Chiudono le scuole e i negozi, non c’è – ancora – il divieto di uscire ma le autorità invitano i newyorkesi a praticare il “social distancing“, a evitare quanto possibile i contatti con altre persone.
Nonostante le prime misure prese, a New York continua a salire il numero di contagi da coronavirus.
In un solo giorno (da martedì 17 a mercoledì 18 marzo) il numero è quasi raddoppiato. Sono 2.382 i casi accertati, di cui 549 ricoverati in ospedale; 20 i decessi. La Grande Mela è “la città più colpita” d’America dall’epidemia a detta del governatore Cuomo che, nonostante la curva crescente, per il momento non intende imporre la quarantena ai propri concittadini per evitare di generare fenomeni già visti nel Vecchio Continente, dall’Italia alla Francia: la corsa a treni e altri mezzi di trasporto per fuggire dalla città. Opposta la posizione del sindaco Bill De Blasio, che chiede con insistenza il domicilio coatto.