Coronavirus, l’UE: “Finanziamo i voli di rimpatrio, ma l’Italia non usa i fondi per i suoi cittadini”

Come si legge su “La Repubblica” tantissime le richieste di rimpatrio di italiani all’estero, provenienti da svariati paesi. Il ritorno sembra sempre più una miraggio mentre i prezzi salgono. E dai quattro angoli del globo raccontano di voli organizzati grazie al ministero italiano ma con tariffe  doppie, quadruple rispetto al solito, più di duemila euro dall’Argentina, 500 dal Marocco. E puntano il dito. “Noi siamo cittadini di serie B? Perché altri paesi fanno tornare gratis i loro concittadini approfittando dei fondi per i rimpatri europei che pagano il 75 per cento dei viaggi?”. In effetti con questo sistema sono tornati a casa gratis oltre trentamila tedeschi, 3400 spagnoli, 2257 austriaci, 2470 belgi. Quasi duemila cechi, ottocento olandesi. E solo mille italiani. Perche?  Funziona cosi. In pratica è il Paese che organizza il volo e decide che se sia militare, commerciale di linea, per l’Europa è indifferente basta che ospiti nel tragitto  anche viaggiatori di altri paesi della Comunità. La maggior parte dei cittadini non paga. Se c’è un volo che organizzato costa ad esempio 200 mila euro, l’Europa paga il 75% quindi il Paese organizzatore potrebbe al massimo chiedere il 25% ai passeggeri, ma raramente accade. “Invece sui voli organizzati dall’Italia noi ci siamo ritrovati con richieste da mille, duemila euro, dopo settimane che siamo in paesi stranieri e dopo che abbiamo gia pagato biglietti che chissà quando mai ci rimborseranno” protestano oltre confine. Chiedendo che il ministero degli Esteri intervenga. E faccia richiesta per usare quei fondi.