Coronavirus, l’attacco di un sindaco siciliano nei confronti di Musumeci: “Distribuzione delle mascherine operazione mediatica”
Attraverso il proprio account Facebook, il primo cittadino di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo, si è scagliato contro Musumeci in merito alla situazione legata alle mascherine. Ecco le sue parole: “Non riesco a comprendere l’utilità di una distribuzione ‘simbolica’ di mascherine monouso. Forse sarebbe stato meglio consegnare ai siciliani dispositivi di protezione diversi e magari prodotti in Sicilia, dice Palazzolo, sindaco della cittadina alle porte di Palermo e membro del comitato promotore nazionale di Azione. Come sindaco – spiega Palazzolo – ho ricevuto dalla Protezione civile regionale un carico di 13.400 mascherine per i miei concittadini. Si tratta di mascherine chirurgiche monouso corredate di istruzioni in cinese, in confezioni sterili da dieci pezzi. Quando mi è arrivato il carico, mi sono comportato da buon padre di famiglia e ho verificato il contenuto per capire come distribuirle. Dentro ogni scatolone ci sono delle buste sigillate, ognuna con 10 mascherine sterilizzate. Non possono essere distribuite singolarmente, ma per busta (per evitare la contaminazione ndr) operazione. E’ un errore sanitario aprire le buste sterilizzate e consegnarle singolarmente. Avendo 1.340 buste quindi dovrò individuare dei criteri per la distribuzione. Partirò dalle fasce deboli”. Palazzolo spiega quindi che una parte delle famiglie (individuate come “deboli”) riceverà le mascherine nella confezione da dieci. “Non voglio fare polemica – aggiunge poi Palazzolo – però mi sembra decisamente contraddittorio dire che bisognerà utilizzare le mascherine nei prossimi mesi e consegnarne ai cittadini una che potrà essere utilizzata una sola volta. Forse servirebbero meno azioni simboliche e più strategiche. Ad esempio, si sarebbe potuto puntare su quelle aziende siciliane che stanno producendo mascherine lavabili con il doppio risultato di aiutare la nostra economia e di dare un dispositivo riutilizzabile ai siciliani. Con istruzioni in italiano magari”.