Coronavirus, l’appello dei siciliani bloccati al Nord: “Ve lo chiediamo con il cuore in mano fateci tornare

“Ve lo chiediamo, con il cuore in mano fateci tornare”. Maggio amaro per i tanti lavoratori siciliani al Nord ma con la residenza in Sicilia, dopo l’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci che limitata l’accesso all’isola e dopo le ultime dichiarazioni non potranno far ritorno nella propria terra di origine prima di fine maggio. Migliaia di lavoratori molti licenziati, dopo la chiusura delle fabbriche, o ancora i docenti precari che non hanno la possibilità di ritornare a casa e senza sostentamento sono costretti a farsi aiutare economicamente dalle famiglie siciliane.

A sollevare il caso e a rappresentare un centinaio è Paride Sinacori docente precario di lingua inglese in una scuola primaria del Nord Italia. “La nostra richiesta è semplice – racconta a Repubblica – avere la possibilità legittima di poter rientrare in Sicilia, con le dovute precauzioni sanitarie, nei propri comuni di residenza. Abbiamo lanciato un appello al Governatore della Regione Sicilia Nello Musumeci, il quale, tutt’ora, non si è degnato di rispondere alle richieste ed esigenze dei “suoi” cittadini, ma anche il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè mi ha risposto chiedendomi di avere fiducia sulle prossime mosse che il governo regionale, tramite le “famigerate” ordinanze, emanerà” che come abbiamo visto ieri sera non è accaduto anzi”.

“Una situazione surreale – continua Sinacori – dove in molti associano una futura “Fase 2” ad un futuro “secondo esodo” dei cittadini del Sud, ma è impossibile basta semplicemente vedere che i voli che operano sulla tratta Milano Malpensa con destinazione Palermo non sono operativi fino alla data del 15 Maggio (fonte Ryanair, Easy Jet). E anche in auto, treno e bus non si può tornare la compagnia che opera sulla tratta Villa San Giovanni-Messina non attiva tramite sito ufficiale le prenotazioni. Si può dunque parlare di esodo? Chiudersi a riccio, dimenticandosi dei suoi figli già abbandonati in precedenza, sembra essere stata la soluzione migliore. Chiudersi a riccio vuol dire celare qualcosa al suo popolo. Il popolo siciliano è quello che lavora al Nord e paga le tasse al Sud! Forse sarebbe più decoroso sostenere “apertis verbis” che non si possiedono i mezzi sanitari e non si sa come agire per predisporre le misure di quarantena per i rientri per noi residenti. Vogliamo tutelare la salute di tutti – conclude Sinacori – quella dei nostri conterranei, della nostra famiglia e la nostra nell’assoluto rispetto delle norme sanitarie”.

Published by
Redazione Ilovepalermocalcio