Coronavirus: la vacanza a New York salta, ma l’agenzia di viaggi nega il rimborso
Secondo quanto riportato da “PalermoToday”, una coppia palermitana, dopo aver prenotato un viaggio per New York per il periodo tra il 25 aprile e il primo maggio, nei giorni scorsi ha ricevuto una mail dall’agenzia di viaggi che li informava che il pacchetto era stato annullato per via dell’emergenza Coronavirus. L’agenzia in questione ha rifiutato di rimborsare la coppia dei 2.500 euro già versati per l’acquisto dei voli e del soggiorno. Da qui la decisione dei due palermitani di affidarsi agli avvocati Pietro Ortolani e Carmelo Neri, dello studio legale Hublex, i quali hanno già inviato una formale richiesta di rimborso via posta elettronica certificata. In tali situazioni, le opzioni previste in caso di annullamento determinato dall’emergenza Covid-19 sono tre: i soldi già versati dai viaggiatori restano nella disponibilità dell’agenzia e si ha la possibilità di prenotare entro un anno lo stesso o un altro viaggio; l’agenzia liquida un voucher dell’importo già versato da utilizzare per l’acquisto di viaggi; rimborso di quanto già speso. Invece, secondo l’Astoi, l’associazione di categoria dei tour operator aderenti a Confindustia, spetta al tour operator stabilire con quale modalità ristorare il cliente in caso di annullamento del viaggio e non viceversa. Quindi il cittadino deve accettare l’opzione che l’agenzia di viaggi ritiene più confacente.