Secondo le previsioni dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane la Sicilia potrebbe essere la quarta regione d’Italia ad uscire dall’epidemia da Coronavirus, dopo Umbria, Basilicata e Sardegna. In base alle previsioni, la regione siciliana il 30 aprile raggiungerà quota “contagi zero”. In generale nelle regioni del Meridione l’assenza di nuovi casi si potrà verificare prima che in quelle del Nord, ovvero tra la terza settimana di aprile e la prima settimana di maggio. Queste le proiezioni secondo l’Osservatorio, coordinato da Walter Ricciardi, professore di Igiene all’Università Cattolica, e dal direttore scientifico Alessandro Solipaca: “L’Osservatorio ha effettuato una analisi con l’obiettivo di individuare, non la data esatta, ma la data prima della quale è poco verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi – spiega Solipaca – e si basa sui dati messi a disposizione quotidianamente dalla Protezione Civile dal 24 febbraio al 17 aprile”. Secondo la tabella elaborata, in Sicilia al 17 aprile si contano 2.625 contagiati e 190 decessi mentre l’azzeramento dei contagi è previsto a partire dal 30 aprile. A uscire per prime dall’epidemia sarebbero la Basilicata e l’Umbria, le quali il 17 aprile contavano rispettivamente solo 1 e 8 nuovi casi; le ultime sarebbero le regioni del Centro-Nord nella quali il contagio è iniziato prima. In Lombardia, in cui si è verificato il primo contagio, non è lecito attendersi l’azzeramento dei nuovi casi prima del 28 giugno, nelle Marche non prima del 27 giugno. Infatti, per entrambe le Regioni il trend in diminuzione è particolarmente lento. La provincia autonoma di Bolzano dovrebbe avvicinarsi all’azzeramento dei contagi a partire dal 28 maggio, nonostante il numero di contagi osservati complessivamente è basso in valore assoluto (29 casi il 18 aprile), tuttavia il trend dei nuovi casi sta scendendo con particolare lentezza. Nel Lazio dovremmo aspettare almeno il 12 maggio. Ma gli esperti avvertono che le proiezioni tengono conto dei provvedimenti di lockdown. Pertanto, eventuali misure di allentamento con riaperture delle attività e della circolazione di persone che dovessero intervenire a partire da oggi, renderebbero le proiezioni non più verosimili. Infine, si sottolinea che la precisione delle proiezioni è legata alla corretta rilevazione dei nuovi contagi, è infatti noto che questi possono essere sottostimati a causa dei contagiati asintomatici e del numero di tamponi effettuati. Le proiezioni effettuate evidenziano che l’epidemia sista riducendo con estrema lentezza, pertanto questi dati suggeriscono che il passaggio alla così detta “fase 2” dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da regione a regione. Una eccessiva anticipazione della fine del lockdown, con molta probabilità, potrebbe “riportare indietro le lancette della pandemia” e vanificare gli sforzi e i sacrifici sin ora effettuati.