Coronavirus: Italia verso la Fase 2. Nuova autocertificazione in arrivo?
Nell’attesa dell’inizio della cosiddetta Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, si parla di una nuova autocertificazione che potrebbe entrare in vigore dal 4 maggio. Al momento l’autocertificazione è necessaria per tutti i tipi di spostamenti. E’ divenuta obbligatoria con i vari decreti emanati dal presidente del consiglio per fermare il contagio. L’autocertificazione consiste in un modulo che i cittadini devono compilare per giustificare i loro spostamenti. Questo perchè si può uscire di casa al momento solo per reali motivi di necessità: lavoro, salute o recarsi a fare la spesa o in farmacia.
Ieri il premier Conte nel corso del suo intervento in Senato ha spiegato che “La riapertura del Paese e la fine del lockdown sarà unica. Spetterà poi ai singoli governatori adottare dunque misure eventualmente più restrittive nelle zone a rischio. Sono in programma aperture omogenee su base nazionale. Tutti allo stesso momento. Bisogna procedere ad un allentamento delle misure – ha detto – e in questa maniera si potrà preservare il tessuto produttivo. Il motore del Paese deve ripartire, ma serve un piano articolato”.
Dopo il 4 maggio cambierà però anche il sistema di autocertificazione. Non sarà più necessario per uscire di casa, ma solo per spostarsi in un’altra Regione: resterà molto difficile andare da Milano a Roma o da Napoli a Palermo. E viceversa. Deroga invece per chi vorrà raggiungere le seconde case.
L’autocertificazione va sempre presentata alle forze dell’ordine nel momento in cui si è sottoposti a un controllo.
Nel weekend il presidente Conte dovrebbe annunciare il nuovo decreto che intende adottare e spiegare quali misure saranno obbligatorie da 4 maggio in poi. Quello che più si attende è la riapertura delle attività. Per le attività produttive si partirà, forse anche prima del 4 maggio, da quelle con gli indici di minor rischio: cantieri edili, automotive, moda, mobili e le reti di vendita a esse collegate. Tutte le aziende dovranno avere la “patente di sicurezza”, garantendo sanificazione degli ambienti, termoscanner, misurazione della saturazione all’ingresso, distanza di sicurezza e protezioni (mascherine e guanti). E, dove possibile, verrà adottato lo smart-working.