Coronavirus Italia: possibili allentamenti delle misure dopo la metà di aprile. Le ultime
Mercoledì il governo Draghi porterà in Consiglio dei ministri il nuovo decreto anti Covid che dovrebbe entrare in vigore dal 7 aprile, e che stabilirà la proroga delle restrizioni per evitare una nuova risalita dei contagi. Niente allentamenti delle misure dunque, almeno per il momento: il provvedimento sospenderà ulteriormente la zona gialla lasciando tutta l’Italia rossa o arancione anche dopo la Pasqua, e dovrebbe restare in vigore fino alla fine del mese.
Saranno prorogati anche il coprifuoco e il divieto di spostamento tra Regioni. L’unico spiraglio sarà quello offerto alla scuola, per la quale è previsto il rientro in classe degli alunni fino alla prima media nelle zone rosse e fino alla terza media, con il 50 per cento in presenza alle superiori, in fascia arancione.
Nonostante l’approccio del governo vada verso il mantenimento complessivo delle misure, c’è tuttavia l’eventualità di possibili allentamenti che potrebbero arrivare a metà aprile. A parlare di questa possibilità era stato lo stesso premier Draghi, in chiusura dell’ultima conferenza stampa. “Ora faremo questo decreto, ma non escludo cambiamenti in corsa, perché la situazione va monitorata giorno per giorno”, aveva detto, indicando che l’adozione delle restrizioni avrebbe potuto essere rivista, in base alla situazione epidemiologica.
Secondo quanto riporta oggi il quotidiano Repubblica, la valutazione dovrebbe avvenire a metà del mese prossimo. Tutto dipenderà, ovviamente, dai dati: l’indice di contagio, ma anche il tasso di saturazione degli ospedali, dei reparti Covid e delle terapie intensive. Di fronte alla richiesta del leader della Lega Matteo Salvini, che continua a parlare di riaperture, Draghi ha già ribadito l’intenzione del governo di basarsi sui numeri. “Non esiste il partito delle aperture e delle chiusure, tutti vogliamo riaprire, compatibilmente con la guerra che il virus ci fa”, ha dichiarato ieri sera la ministra degli Affari regionali Maria Stella Gelmini, ospite a Che tempo che fa.
Un’altra novità che sarà introdotta nel decreto, e su cui sta lavorando la ministra della Giustizia Marta Cartabia, è l’introduzione dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario a contatto con i pazienti. Per chi non intende vaccinarsi, saranno introdotte sanzioni crescenti, dallo spostamento ad altro incarico all’interdizione dal lavoro con la sospensione dello stipendio.
Il decreto conterrà anche una norma a tutela dei medici, dei farmacisti e in generale degli operatori che somministrano il vaccino. Non si tratterà di un vero e proprio “scudo penale“, ma di una norma che punta a salvaguardare chi materialmente somministra il vaccino dalle conseguenze penali, fatti salvi i casi di colpa grave.