Non ci sarà alcuna militarizzazione, assicura il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in un’intervista al Messaggero. Però il supporto dell’esercito per affrontare l’emergenza Coronavirus ed effettuare controlli in strada è ormai assodato, così come l’impegno a mettere in campo più soldati nel caso in cui venga ritenuto necessario. “Quando ci viene richiesto, le Forze Armate, in base alle esigenze che ci sottopongono i prefetti per situazioni particolari, vanno a supporto delle forze di polizia per potenziare le attività di sorveglianza dei tenitori, come disposto dall’ordinanza di non uscire di casa. Che va rispettata”. I militari impegnati sono quelli dell’operazione Strade sicure, che conta circa 7mila uomini. Il ministro della Difesa sottolinea che anche dal punto di vista sanitario l’apporto dell’esercito “è stato fin qui straordinario: task force medico-infermieristiche negli ospedali maggiormente colpiti e negli ospedali da campo che a tempo record stiamo allestendo a Piacenza, Bergamo, Crema e Cremona. Circa 140 medici e infermieri militari che hanno risposto immediatamente all’appello. Trasporti sanitari aerei in biocontenimento, ambulanze, disponibilità di strutture ospedaliere militari e tende per il triage, e l’impiego di siti militari per la quarantena e la sorveglianza dei pazienti”.