Secondo quanto riporta “TGcom24”, il lockdown ha interessato “fino al 35% dei lavoratori (quasi 8 milioni di persone)”. E’ la stima contenuta in uno studio di ricercatori della Banca d’Italia e dell’Inapp secondo il quale il primo provvedimento di fermo delle attività dell’11 marzo (che ha chiuso tra l’altro palestre, bar ristoranti e negozi tranne quelli di beni ‘essenziali’) ha riguardato circa 2,8 milioni di occupati, maggiormente impiegati in professioni ad alta propensione alla vicinanza fisica; il secondo, del 22 marzo, che ha chiuso anche le fabbriche, è stato più generale. I due provvedimenti, si osserva, non hanno interessato settori con un alto livello dell’indice di esposizione a malattie e infezioni, tra cui l’industria sanitaria e le attività necessarie di pubblica sicurezza e trasporto pubblico.