Coronavirus Italia: Altre quattro Regioni verso la zona gialla. Le ultime

Altre cinque Regioni oggi dovrebbero cambiare colore, spostandosi in una zona con meno restrizioni. Il monitoraggio della Cabina di regia conferma che le cose vanno bene, e quindi Basilicata Calabria, Lombardia e Piemonte dovrebbero passare dall’arancione al giallo.

L’Abruzzo, il cui presidente Marco Marsilio aveva deciso di anticipare il monitoraggio smettendo di applicare le regole del rosso e passando in arancione, con polemica da parte del Governo, sarà ufficialmente spostato in quel colore. In serata è attesa l’ordinanza del ministro alla Salute Roberto Speranza con la quale si faranno scattare le nuove classificazioni da domenica.

Altre cinque Regioni oggi dovrebbero cambiare colore, spostandosi in una zona con meno restrizioni. Il monitoraggio della Cabina di regia conferma che le cose vanno bene, e quindi Basilicata Calabria, Lombardia e Piemonte dovrebbero passare dall’arancione al giallo.

L’Abruzzo, il cui presidente Marco Marsilio aveva deciso di anticipare il monitoraggio smettendo di applicare le regole del rosso e passando in arancione, con polemica da parte del Governo, sarà ufficialmente spostato in quel colore. In serata è attesa l’ordinanza del ministro alla Salute Roberto Speranza con la quale si faranno scattare le nuove classificazioni da domenica.

L’Rt nazionale, calcolato su 14 giorni, è di 0,82. Nel dettaglio, ecco quelli delle Regioni: Abruzzo 0,8, Basilicata 0,65, Calabria 0,64, Campania 0,71, Emilia-Romagna 0,81, Friuli 0,97, Lazio 0,67, Liguria 0,63, Lombardia 0,82, Marche 0,8, Molise 1,45, Piemonte 0,64, Provincia di Bolzano 0,67, Provincia di Trento 0,91, Puglia 0,8, Sardegna 0,7, Sicilia 0,68, Toscana 0,76, Umbria 0,66, Val d’Aosta 0,6, Veneto 0,91. Il Molise è la Regione con il dato più alto ma comunque non va verso un passaggio in arancione, perché ha un rischio di crescita dell’epidemia basso.

La situazione migliora ma ci sono tre Regioni soltanto – Sicilia, Molise e Basilicata – sotto i due limiti considerati critici per l’occupazione dei posti letto, cioè il 30% delle terapie intensive e il 40% dei reparti internistici. “L’epidemia in Italia – scrivono gli esperti della Cabina di regia – seppur mantenendosi grave a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali, continua a mostrare una riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente e questo è un segnale di efficacia delle misure di mitigazione introdotte”.

Sempre gli esperti ricordano però che “l’incidenza rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, pertanto è necessario mantenere i livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale consentendo una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri”.
Il direttore della Prevenzione del ministero alla Salute, Gianni Rezza, spiega che “1uesta settimana si osserva una leggera discesa dell’incidenza di casi di Covid 19 ma resta comunque alta, circa 450 casi ogni 100mila abitanti e in alcuni aree del paese viaggia in controtendenza. Rimane al di sopra della soglia critica l’occupazione dei posti letto sia in area medica che in terapia intensiva. Quindi nonostante la leggera flessione dell’indice Rt che si colloca a 0,82 bisogna continuare a mantenere comportamenti estremamente prudenti evitando le aggregazioni”.

E così tra due giorni potrebbero essere circa 50 milioni gli italiani in zona gialla. Cioè tutti coloro che vivono in Emilia, Friuli, Marche, Puglia, Umbria, Liguria, Molise, Provincia di Trento, Sardegna, Sicilia, Veneto e appunto Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte. Restano arancioni ancora per sette giorni Campania, Toscana, Val d’Aosta e Provincia di Bolzano. L’Abruzzo dovrebbe aspettarne invece altri 7 e quindi essere giallo dopo Natale. Teoricamente il Dpcm del 3 dicembre prevede che la Cabina di regia possa derogare alla regola della permanenza in una zona per almeno 14 giorni ma pare che non ci sia l’intenzione di aumentare ancora il numero delle Regioni gialle.

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Redazione Ilovepalermocalcio