Coronavirus: ipotesi bonus da 600 euro anche per i lavoratori a nero
Il Governo pensa ad un bonus anche per i lavoratori a nero in affanno durante l’emergenza coronavirus. Si valuta un assegno da 600 euro. Manca solo l’intesa definitiva all’interno dei partiti di maggioranza. A sponsorizzare la proposta, secondo quanto riporta “Teleclubitalia.it”, è il Partito Democratico. C’è chi pensa di offrire la misura a chiunque abbia avuto una qualche forma di reddito fino all’anno scorso e poi lo abbia perso. Un sussidio, una cassa integrazione o un vero e proprio stipendio. La seconda ipotesi al vaglio del Governo, invece, è allargare ulteriormente le maglie e fare a meno di altri requisiti patrimoniali come quello delle seconde case. Attraverso questa misura si pensa di erogare l’assegno a una platea potenziale di almeno 3 milioni di persone. Sotto esame anche l’importo del bonus. Il Movimento Cinque Stelle pensa di equiparare l’assegno al reddito di cittadinanza. Dunque 500 euro più 280 euro per chi vive in affitto. Invece il Tesoro vorrebbe abbassare la misura a 600 euro equiparandola a quella già riconosciuta a favore di professionisti (partite IVA) e artigiani. L’erogazione dell’assegno una tantum avverrebbe tramite la carta del reddito di cittadinanza per chi la dispone, anche per limitare gli acquisti ai beni alimentari e di prima necessità. Per chi non ha la tessera, l’INPS dovrebbe provvedere a distribuirla, col rischio però di prolungare ulteriormente i tempi della burocrazia necessari alla concessione del bonus per i lavoratori a nero. L’altra ipotesi, infine, è di accreditare i soldi direttamente sui conti dei beneficiari, ma il problema è che probabilmente in molti non dispongono di un conto corrente. Il reddito di emergenza, inoltre, non sarà una misura strutturale. Durerà soltanto per il tempo della crisi legata al coronavirus (l’ipotesi è di erogarlo per due mensilità).