Coronavirus, in Ecuador situazione fuori controllo: cadaveri bruciati in strada o gettati nei cassonetti

Guayaquil, città situata in Ecuador, è uno dei centri più colpiti del Paese dall’emergenza Coronavirus. Il sistema funerario è ormai collassato e gli obitori sono pieni, al punto che le famiglie dei defunti devono lasciarne i corpi per strada, nell’immondizia avvolti da sacchi plastica o darli alle fiamme. Il tutto avviene mentre intorno continua a scorrere la vita di tutti i giorni. I social network sono stati invasi da video e foto degli utenti che hanno denunciato una situazione diventata insostenibile. Stando a quanto riferito da “Fanpage.it”, a Guayaquil, capoluogo della provincia di Guayas da 2.8 milioni di abitanti che sorge sulle coste del Pacifico, si registrano al momento 1.615 casi sul totale di 2.302 in tutto l’Ecuador, ma molti pazienti non vengono neppure controllati. Anche la sindaca della città, Cynthia Viteri, ha annunciato di essere positiva al Covid-19: la donna ha attaccato duramente il governo centrale, che dovrebbe essere il responsabile della raccolta dei cadaveri. “Nessuno vuole recuperarli”, ha detto in un video messaggio su Twitter, mentre si lavora alla creazione di una fossa comune in cui seppellire i deceduti. Il comandante della Marina nazionale, Darwin Jarrín, che ha assunto il coordinamento militare e di polizia per la provincia di Guayas il 30 marzo, ha assicurato sempre a BBC Mundo che entro giovedì 2 aprile tutti i defunti saranno sepolti a Guayaquil.

 

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Redazione Ilovepalermocalcio