Coronavirus, il racconto della studentessa tornata dall’Erasmus: «Un incubo, ecco come sono fuggita»
L’emergenza Coronavirus continua a spaventare tutto il mondo, tanti sono stati i rientri in Italia dall’estero. Tra questi c’è l’ha fatta anche una studentessa universitaria in Erasmus in Spagna. Secondo quanto riporta “Il Messaggero” la ragazza era in Galizia e il ritorno in Italia, a Perugia per l’esattezza, non è stato affatto agevole. Di seguito il suo racconto: « All’inizio era tutto tranquillo , non c’erano le situazioni critiche che sapevo in Italia. Non mi sono preoccupata più di tanto, poi sono emersi i primi casi con un crescendo spaventoso. Dove stavo io non c’erano tanti casi, ma stavo realizzando che i rischi aumentavano”. Ha sperato di avere aiuti concreti dall’università per stranieri di Siena, dall’unità di crisi del ministero degli Esteri e dall’ambasciata italiana a Madrid. Ma la scuola e le istituzioni non sono andate oltre qualche email di cortesia e vicinanza, con indicazioni generiche senza dare alcuna assistenza pratica nonostante le continue rassicurazioni del governo sul sostegno per favorire il rientro dagli italiani dall’estero, specialmente gli studenti. Ha affrontato tutto con i familiari, nel dialogo quotidiano a distanza per cercare una soluzione che fosse la meno rischiosa possibile. E’ stato tutto tremendamente complicato per andarsene. Poi, il ritorno e la liberazione. Gli occhi lucidi, il sorriso e qualche parola commossa come se avesse rimesso piede sulla terra tornando dalla luna. L’Erasmus si era trasformato per lei in una via Crucis, dimenticando di colpo le prime settimane passate a studiare con tanto di viaggi d’istruzione in altre città iberiche fino in Portogallo. All’inizio era una favola, poi le prima notizie inquietanti dall’Italia e i casi scoppiati in Spagna nel caos ogni giorno più ingestibile».