La cura contro l’infezione da Covid19 a base di idrossiclorochina non funziona. Ancor meno se rinforzata con l’antibiotico azitromicina, come suggerito dal primo sostenitore di questi farmaci in Europa, il dottor Didier Raoult, direttore dell’istituto universitario delle malattie infettive di Marsiglia. Ad arrivare a questa conclusione è stata la rivista scientifica “Prescrire”, che ha analizzato i principali studi effettuai finora sull’utilizzo del farmaco antimalarico attualmente disponibili. Secondo la rivista, mentre non ci sono risultati favorevoli sugli effetti antivirali dell’idrossiclorochina rispetto a pazienti che non l’hanno utilizzata, sono invece evidenti gli effetti indesiderati, soprattutto a danno del sistema cardiovascolare di quelli che invece l’hanno utilizzata, ancora di più se in combinazione con l’antibiotico azitromicina. Prescrire incomincia la sua analisi da uno studio dell’ospedale di Shanghai su 150 pazienti ricoverati per Coronavirus, non gravi, di 46 anni come età media e al 55% uomini, trattati con alte dosi di idrossiclorochina contro altrettanti trattati con cure standard. Tra i due gruppi di pazienti, mette il risalto lo studio, non si sono registrati effetti antivirali diversi da parte di quelli sottoposti a idrossiclorochina anzi, l’unico paziente aggravatosi, faceva parte di questo gruppo. Quanto ad eventi collaterali avversi tra i due gruppi invece, in quello con le cure standard li hanno registrati il 9% mentre in quello con l’idrossiclorochina, ben il 30%. Discorso diverso quando all’idrossiclorchina è stato aggiunto l’antibiotico azitromicina che ne dovrebbe aumentare l’efficacia antivirale ma, secondo gli studi, espone i pazienti a peggioramento cardiaco e anche a morti improvvise. A conferma di questa tesi, Prescrire segnala uno studio sugli elettrocardiogrammi di 84 pazienti ricoverati a New York per covid19 trattati con idrossiclorochina e azitromicina. L’11% di questi ha avuto un prolungamento dell’intervallo QT superiore a 500 millisecondi, soglia di allarme per aritmia cardiaca e torsioni di punta tachicardia ventricolare.