Intervenuto ai microfoni del “Corriere della Sera”, ecco qui di seguito le parole di Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms e membro del Comitato tecnico-scientifico: «Se l’Italia opterà per il mantenimento del doppio tampone negativo, come unico criterio necessario per interrompere l’isolamento di un paziente, avrà scelto la strada della prudenza. Sono raccomandazioni che sta ai governi applicare o no. Non sono vincolanti, non c’è obbligo.
L’uso del doppio tampone è la regola d’oro perché esclude ogni rischio. Affidarsi al solo criterio clinico, vale a dire basarsi sulla mancanza di sintomi per un certo numero di giorni comporta rischi bassi che però non si possono escludere, tanto che le linee guida parlano di improbabilità. È su questo che i singoli governi devono riflettere».
Diversa la gestione per i Paesi che non possono garantire un secondo tampone, a causa dell’insufficienza di strumenti e personale medico. «Potranno utilizzare il solo criterio clinico per accertare che una persona non è più infetta o è minimamente infetta. Non parliamo di guarigione. Penso agli Stati africani, all’India, al Brasile che non hanno sistemi sanitari abbastanza capaci».